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Mazzone: “Balotelli? Se parlo rischio di offendere”
L'ex allenatore della Roma dice la sua sull'attaccante della Nazionale: "Balotelli? Se parlo rischio di offendere"
"Carlo Mazzone torna sulle polemiche su Mario Balotelli e l'eliminazione dal Mondiale da parte degli azzurri. Ecco le sua intervista per Tiscali Sport.
""Non so cosa sia successo negli spogliatoi azzurri, di sicuro l'atteggiamento assunto in campo da Balotelli è stato perlomeno irriverente".
"Mazzone, Prandelli subito dopo l'eliminazione dell'Italia si è dimesso, in un Paese dove tutti sono allenatori è parsa una decisione giusta. Per lei?
""Non voglio dare giudizi sulle scelte di un collega che conosco benissimo. Se l'ha fatto deve avere le sue ragioni, di sicuro c'è che la sua Nazionale non ha saputo dare quanto lui si aspettava. Mi è dispiace tantissimo per quello che è successo e per il gioco che la nostra nazionale ha espresso. Non do giudizi sul Ct, non voglio fare il professore, questione di correttezza. Mi aspetto però che d'ora in poi la Federazione faccia di tutto per risollevare con decisione e qualità le sorti del nostro sport".
"L'idea di lasciare negli spogliatoi Balotelli, uno dei due giocatori, l'altro era Pirlo, che alla vigilia del Mondiale era stato indicato da Prandelli come punto fermo dello schieramento avanzato ha sorpreso un po' tutti.
"Cos'è accaduto fra il primo e il secondo tempo negli spogliatoi dell'Italia sarà solo il tempo a dirlo, ma Bolotelli mi fa arrabbiare: non capisco il perché dei suoi comportamenti ...lasciamo stare su! Altrimenti in questi momenti si rischia di offendere. Di sicuro il ragazzo in queste ore sta vivendo momenti tristissimi anche se onestamente ha dato poco e fatto poco per migliorare".
"Un attaccante in più, uno fra Gilardino, Destro, Toni, lo avrebbe portato?
"Sarebbe troppo facile pontificare dopo quanto è accaduto. Quelle di Prandelli sono scelte tecniche. Quello che è stato fatto è stato fatto male. Anche chi dovrà decidere le sorti del nostro calcio dovrebbe comportarsi come me: ora bisogna lavare in panni in casa e valutare con attenzione che cosa si può fare per salvaguardare il calcio nostrano. Gilardino, Destro, Toni? Chissà, chissà, boh! Certo, visto quanto è accaduto contro l'Uruguay un attaccante in più sarebbe potuto servire, Cassano lì davanti da solo, boh, no so, meglio non dare giudizi!".
"Addio Prandelli, è cominciato il solito toto Ct. C'è chi invoca Allegri, c'è chi dice che Mancini sia il non plus ultra, idem per Ancelotti, Spalletti. C'è anche chi vorrebbe pescare tra i quadri tecnici della nostra Federazione.
"Queste sono decisioni sempre troppo difficili da prendere. Sperò che a prevalere sia il buon senso".
"Troppi stranieri sono maturati in Italia a discapito dei nostri giovani.
"Se vogliamo rifondarci dobbiamo ripartire dai nostri vivai: il ritorno ai grandi fasti del nostro calcio deve necessariamente passare attraverso la valorizzazione dei nostri settori giovanili. Nella grande Inter di Mourinho la squadra titolare era composta da soli stranieri, i nostri ragazzi migliori sono costretti a emigrare in Serie B, con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti. Bisognerà avere pazienza, ma non possiamo ancora una volta importare giocatori stranieri, spesse volte di dubbio talento".
"Più facile a dirsi che a farsi, non crede mister?
"Se fossi il capo della Federazione, obbligherei le società a un uso limitato di stranieri, quando riuscì a fare queste scelte riuscirono ad avere spazio giocatori del calibro di Gigi Riva, Roberto Boninsegna, una Nazionale che solo un grande Brasile riuscì a battere. Inoltre, renderei, già avviene in alcuni campionati minori, l'utilizzo in campionato di almeno un giovane italiano che abbia meno di diciotto anni, solo questi ragazzi possono darci una prospettiva di rilancio".
"L'Uruguay, oltre ad alcuni campioni, aveva in campo giocatori che in Italia hanno avuto solo ruoli da comprimari.
"Questo la dice lunga dei distrastri che sono stati combinati. Ma Tabarez capisce di calcio".
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