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Marchisio: “L’obiettivo non sono i 100 punti ma lo scudetto”

“L’obiettivo non sono i 100 punti ma lo scudetto”. Claudio Marchisio e la Juventus vanno avanti per la propria strada dopo un girone d’andata da record che ha visto i bianconeri chiudere a quota 52, a +8 sulla Roma.

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"L'obiettivo non sono i 100 punti ma lo scudetto".Claudio Marchisio e la Juventus vanno avanti per la propria strada dopo un girone d'andata da record che ha visto i bianconeri chiudere a quota 52, a +8 sulla Roma. "Dopo due anni che vinci scudetto e Supercoppa italiana, non e' mai facile - commenta il centrocampista ai microfoni di Sky Sport - Ma questo gruppo ha sempre fatto il massimo, si e' sempre messo a disposizione dell'allenatore e i risultati si vedono. I numeri sono importanti ma anche chi sta dietro sta facendo un grande campionato e questo fa risaltare di piu' quello che stiamo facendo quest'anno".

L'ultima Juve a virare oltre quota 50 fu quella di Capello. "Sono due squadre completamente diverse - replica Marchisio - ma se riusciamo a conquistare questo terzo scudetto di fila, si potrebbe parlare della miglior Juve di sempre. Stiamo facendo veramente bene e dobbiamo pensare solo a noi stessi, al nostro cammino, alle partite che abbiamo davanti. Sappiamo che continuando su questa strada, con questo impegno, con questa voglia di vincere, lo scudetto si puo' raggiungere". Domenica, intanto, e' arrivato finalmente il primo gol della stagione. "Sono felice ma non perche' ero scontento della panchina o di altro ma perche' e' stato un gol importante - chiarisce Marchisio - E' normale che il gol ritrovato aumenta la stima in me stesso. Al di la' di essere in panchina o giocare titolare, la mia voglia di essere disponibile non solo in partita ma anche in allenamento ci sara' sempre e su questo sono tranquillo". Rispetto al passato, pero', Marchisio sta trovando meno spazio e Conte, in occasione della gara col Cagliari, ne ha elogiato la professionalita'.

"La panchina non e' mai facile da accettare - commenta il centrocampista - Tutti vogliono scendere in campo e dare il proprio contributo. Ma in questi due anni e mezzo la vera differenza l'ha fatta chi ha giocato di meno, lo si vede anche nel lavoro di tutti i giorni cercando di mettere in difficolta' l'allenatore nelle sue scelte". (ITALPRESS)