I documenti relativi alla erogazione dei contributi alle società di Lega Pro, sequestrati ieri dalla Digos, sono ora al vaglio dei magistrati della Procura di Napoli che conducono l'inchiesta nella quale è indagato per tentativo di estorsione, il presidente della Lazio Claudio Lotito. Secondo l'ipotesi accusatoria, infatti, Lotito avrebbe fatto pressioni sui dirigenti di diverse società, utilizzando come «arma» i contributi della Lega, perchè votassero secondo le sue indicazioni nell'assemblea chiamata ad approvare il bilancio.
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Lotito, all’esame dei pm contributi a società Lega Pro
Secondo l'ipotesi accusatoria, infatti, Lotito avrebbe fatto pressioni sui dirigenti di diverse società, utilizzando come «arma» i contributi della Lega, perchè votassero secondo le sue indicazioni nell'assemblea chiamata ad approvare il bilancio
Ciò allo scopo, secondo i pm, di consolidare il proprio potere all'interno della Figc e della Lega. All'esame degli inquirenti anche venti computer sequestrati ieri nel corso delle perquisizioni presso la Federazione, la Lega e l'abitazione di Lotito. Come riporta l'Ansa, i pm Vincenzo D'Onofrio e Stefano Capuano (titolari dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli insieme con i sostituti Vincenzo Ranieri e Danilo De Simone) hanno ascoltato ieri nella sede della Federazione in qualità di persona informata dei fatti, un consulente della Figc e il segretario Antonio Di Sebastiano.
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