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Lotito: “Non mi sento un uomo di potere. Tavecchio è il personaggio giusto, ne sono convinto”

Torna a parlare Claudio Lotito nella trasmissione 'Petrolio' in onda questa sera su Rai 1

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"Io non mi sento, non sono, un uomo di potere, e io cerco sempre di rimettere al centro di tutto il progetto di un calcio organizzato nell'interesse collettivo...". Torna a parlare il presidente della Lazio e consigliere federale Claudio Lotito e lo fa nell'intervista che andrà in onda questa sera su Rai1 alle 23,30 nella puntata di 'Petrolio' dedicata alla crisi del calcio italiano e intitolata "Calcio d'inizio".

"Sono sempre piu' convinto che Tavecchio sia l'uomo giusto per attuare le riforme e il rinnovamento del nostro calcio. Ed e' diventato presidente sulla base di un programma condiviso tra le Leghe", ricorda Lotito. "Quando e' stato accusato di razzismo, ha solo detto la cosa giusta nel modo sbagliato. Le strumentalizzazioni, le mistificazioni, la pressione mediatica successiva e' stata promossa e spinta da alcune squadre che oggi sono rimaste fuori dalla governance, ma solo perche' non hanno avuto il consenso necessario...".

Poi parlando della Lazio, il numero uno biancoceleste dice "Per quanto riguarda la mia attivita' di presidente, c'e' una cosa che mi rimprovero ogni giorno e che cerco di modificare: non essere riuscito ad entrare nel cuore della gente, dei tifosi. Probabilmente e' successo perche' ho sempre pensato che i tifosi, fondamentali con il loro sostegno e con la loro passione, non devono mai travalicare il loro ruolo; e che un presidente debba sempre difendere la propria liberta' di scelta. Cosi' io tra una bella bugia e una brutta verita', preferisco sempre la brutta verita'..."