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Legge sugli Stadi: sì ad una corsia preferenziale alla Camera

Fischio d’avvio, anche in Italia, per la costruzione di stadi nuovi e la ristrutturazione di quelli vecchi secondo i canoni più moderni.

Redazione

Fischio d'avvio, anche in Italia, per la costruzione di stadi nuovi e la ristrutturazione di quelli vecchi secondo i canoni più moderni.

Dopo anni di attesa, la legge sugli impianti sportivi ha finalmente imboccato la strada giusta verso l'approvazione alla Camera. Dopo il via libera al complesso degli emendamenti, e quindi la definizione del testo finale, la Pdl verrà approvata in commissione in sede legislativa, 'bypassandò il passaggio in aula.

Il tutto, ed è quello che conta ai fini dell'approvazione, grazie all'intesa di tutti i partiti politici. «È un lavoro da rivendicare con orgoglio, perchè c'è stato un contributo corale da parte di tutti per modificare la legge», sottolinea il relatore del provvedimento, Claudio Barbaro (Fli). La legge adesso dovrà tornare al Senato, dove era stata già approvata in commissione in legislativa, e lo stesso Barbaro prevede un «incontro tra senatori, deputati e il ministro competente per permettere una condotta che possa assicurare una lettura veloce».

L'impatto del provvedimento sulla realtà italiana può essere notevole perchè, come è noto, la legge introduce in Italia il concetto di «impianto multifunzionale», con attività sportive ma anche culturali, commerciali e residenziali, superando la vecchia nozione di stadio. «Un concetto rivoluzionario», dice il relatore della Pdl.Non solo, ma il «complesso multifunzionale» può comprendere tra le varie cose «altri impianti sportivi», strutture «attività ricettive, di svago, per il tempo libero, culturali e di servizio,

 

L'individuazione delle aree nelle quali realizzare il nuovo stadio è affidata all'iniziativa del proponente o del comune, e l'impianto dovrà garantire, per legge, «le migliori condizioni di visibilità per gli spettatori anche in relazione alla distanza tra le tribune e il campo di gioco», ma anche «locali da adibire a palestra, servizi commerciali, spazi destinati ad attività sociali ad uso della cittadinanza, anche mediante convenzioni con istituti scolastici, associazioni sportive dilettantistiche, federazioni sportive nazionali ed enti di promozione sportiva». Non solo, bisognerà assicurare, tra le altre cose, «la massima sicurezza degli stadi», la «previsione di box o palchi per seguire le manifestazioni sportive da una posizione privilegiata», la «massima adattabilità alle riprese televisive», la «previsione di un sistema di telecamere a circuito chiuso e di una centrale operativa da cui siano visibili le immagini di tutte le telecamere, situata in un locale all'interno dello stadio». (Pol/Ct/Adnkronos)