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Lazio-Roma, il web biancoceleste: “Noi padroni sugli spalti, in campo occhio al Var giallorosso”

Sabato sera da derby, tempo di stereotipi e ataviche paure: "Loro protetti, li vogliono in Champions. Ma Lulic 71 è per sempre"

Mirko Porcari

Tutto in novanta minuti. La stagione, l'orgoglio e la voglia di riprendere in mano la propria storia: "Dobbiamo ricominciare a vincere, questo derby è la nostra partita. È l'occasione per raddrizzare l'annata". Il sospiro del web biancoceleste prende forma in un sentimento che intreccia la vigilia con paure mai cancellate: "È chiaro che stanno spingendo per mandarli in Champions. Questa è la cosa che mi preoccupa di più, da sempre". 

Storie di aiuti dall'alto e dogmi ormai radicati nei pensieri social, tra discorsi su banche e protezioni romaniste ("Si sa che qualificarsi tra le prima quattro sarebbe fondamentale per la loro sopravvivenza come società"), c'è anche chi pensa alle cose di campo: "Ci tengo tantissimo a vincere. Non per il discorso quarto posto, anche perché io punterei tutto sul ritorno di coppa Italia, piuttosto per fare un dispetto alla Roma. Magari con i tre punti persi con noi possono dire addio a Milan e Inter". 

"Manolas è l'erede di Totti?". Con il presente che lascia dubbi sulla condizione fisica del greco, i tifosi laziali non perdono tempo a rispolverare l'ingombrante figura dell'ex capitano: "Ha proprio ripreso da lui, che a ogni derby sembrava non dovesse farcela". Da un protagonista all'altro, si spazia per analizzare le potenzialità di un'avversaria da studiare nei minimi particolari: "La Roma di adesso è molto fortunata, giusto per usare un eufemismo. In due partite meritava forse un punto e ne ha fatti sei, è arrivato il momento di fargli male". 

Immancabili, come al solito, riferimenti pungenti alle designazioni arbitrali: "Mazzoleni? Quarto uomo chi, Bruno Conti?". Tutto ruota intorno alla sensazione di accerchiamento che accompagna da tempo i tifosi biancocelesti, di fondo c'è la paura di una corsa pilotata verso la Champions : "È diventato inutile anche guardare all'arbitro, tanto se vogliono fanno gli impicci con il Var. In questo senso Calvarese è una garanzia per loro".

Finale con Fabrizio, che chiude ogni discorso con una riflessione "vecchia maniera", dove si elencano gli stereotipi che ormai accompagnano ogni vigilia dei derby: "Sugli spalti non c'è partita, vinciamo sempre noi. Poi sul campo può succedere qualsiasi cosa, ma noi abbiamo sempre Lulic e la goduria di una Coppa in faccia".