news calcio

La rinascita di Menez: sorrisi e gol al Psg (VIDEO)

(di Mirko Porcari) – “Mi sento a casa. Anzi, sono a casa e lotterò per questa maglia”. A sentirlo, i propositi c’erano tutti: Jeremy Menez era tornato in Francia, con buonapace del triennio giallorosso, passato a promettere tanto ed a...

Redazione

(di Mirko Porcari) -Mi sento a casa. Anzi, sono a casa e lotterò per questa maglia”. A sentirlo, i propositi c’erano tutti: Jeremy Menez era tornato in Francia, con buonapace del triennio giallorosso, passato a promettere tanto ed a mantenere poco.

I tifosi romanisti, sentendo quelle parole, avevano abbozzato un timido sorriso, ripensando ai giorni in cui si diceva un gran bene della stella transalpina: gioiello da scoprire, diamante da rifinire, tecnica sopraffina e tanta classe. Ricordi, sbiaditi, di sprazzi d’alta scuola: pochissimi gol, un’eterna attesa ed un addio sottovoce, un’avventura tanto fugace quanto sbagliata.

 

Sceicchi e nuovo ciclo per ricominciare: il Psg sogna in grande, una rinascita dopo aver assistito dall’angolo alla crescita esponenziale del Lione, la vera regina del calcio francese negli ultimi anni. I soldi del petrolio e le ambizioni provenienti dal Medio Oriente aprono le porte ai grandi calciatori: Menez è in cima alla lista, un matrimonio sancito dalla stima di Leonardo, il vero artefice del suo passaggio sotto la Torre Eiffel.

L’inizio è difficile, complice l’ondata dei nuovi acquisti, il tecnico Antoine Kombouarè fatica a trovare la quadratura del cerchio: nonostante il “botto” di mercato, incarnato da Javier Pastore, la partenza in campionato vede un pareggio ed una sconfitta (all’esordio, al Parco dei Principi, contro il Lorient) con relative critiche per una squadra (apparentemente) male assortita. Nella crisi generale, Menez fa il solito Menez: vaga per il campo, ciondolante, con l’espressione di chi è capitato lì per caso. Anche i media francesi iniziano ad evidenziare alcuni tratti negativi del carattere dell’ex Monaco, arrivando a chiedersi se mai diventerà un campione.

La partita di Europa League contro il modesto Differdange rappresenta la svolta stagionale: il Psg trova i primi tre punti dell’anno e Menez regala un gol e giocate da applausi. Per l’allenatore diventa uno dei perni fondamentali dell’attacco, una fiducia ripagata con l’assist per Gameiro nella sfida vinta contro il Valenciennes ed un altro gol ai danni del Tolosa.

Settembre, poi, si apre con la sconfitta del  Brest, propiziata dalla rete di Pastore, imbeccato proprio dall’ex romanista: i dubbi si trasformano in conferme, i giornali cambiano velocemente opinione dipingendolo come “il futuro della nazionale francese”. Profeta in patria, una scalata condita da sorrisi inaspettati e da un bel gol nell’esordio della fase a gironi di Europa League, ieri sera contro il Salisburgo. “Grande Menez” la celebrazione dei quotidiani d’oltralpe, giusto per sottolineare la rinascita del fantasista che, in sole 8 partite con il Psg, ha quasi eguagliato il record personale di gol ( quattro…) con cui ha concluso ognuna delle tre stagioni passate a Roma.