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Juventus, Conte: “Non penso alla Roma, ma il fatto che si sia rinforzata non mi lascia tranquillo. Scudetto già deciso? Fesserie”

Antonio Conte ha incontrato la stampa per la consueta conferenza stampa pre-partita, nello specifico pre Juve-Samp che si giocherà domani sera come secondo anticipo del sabato.

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Antonio Conte ha incontrato la stampa per la consueta conferenza stampa pre-partita, nello specifico pre Juve-Samp che si giocherà domani sera come secondo anticipo del sabato. Oltre a domande inerenti l'imminente scontro con la formazione di Mihajlovic, Conte ha risposto anche a questione riguardanti la classifica, con particolare riferimento al vertice e alla Roma ed al Napoli. Queste le parole di Conte, riportate dal portale bianconero Tuttojuve.com:

Partiamo dalla dichiarazioni di Marotta, che ha detto che a gennaio non prenderete nessuno. Ovviamente ti chiedo se sei d'accordo e di interpretare un po' meglio questa scelta, che è sicuramente strategica della società.

"Penso che non ci sia da rispondere niente da parte mia, anche perchè sul mercato ha risposto chi doveva rispondere. Quindi, ha risposto al Direttore".

Qualche uscita consentirebbe a Conte di lavorare meglio visto anche come si è ricalibrata a livello di impegni la stagione?

"Come dico io, io faccio l'allenatore e quindi cerco di allenare i calciatori che la società mi mette a disposizione".

Le scelte per la partita di domani verranno un po' condizionate dall'impegno di Coppa Italia? E' un impegno non comune, visto che si gioca con la Roma. C'è qualcuno che ha bisogno di riposare? Qualcuno che ritiene strategico per la gara dell'Olimpico può fermarsi? Poi se l'ha sorpreso questo rendimento di Matri, il fallimento a Milano e il passaggio a Firenze.

"Sapete benissimo che guardiamo di partita in partita, quindi per noi la partita fondamentale diventa quella contro la Sampdoria, anche perchè andiamo ad affrontare una squadra che sta in grandissima salute, ha gamba, ha grande spirito, penso che Mihajlovic stia facendo un ottimo lavoro, quindi dovremo fare grandissima attenzione. Sono convinto anch'io che domani non sarà una passeggiata per noi, soprattutto se non saremo bravi a prepararla nella giusta maniera. E quindi le scelte saranno fatte di conseguenza all'impegno e all'importanza dell'impegno. Per Alessandro, nutro grandissimo affetto nei confronti di un calciatore che con noi è sempre stato un calciatore importante, ha contribuito in maniera determinante alla conquista di due Scudetti. Da un punto di vista sportivo, anzi, più che sportivo, da un punto di vista umano, mi può dispiacere il fatto che le cose per lui non siano andate bene al Milan. Però, ribadisco, nutro grandissimo affetto nei confronti di un calciatore che per noi era molto importante. E lo ha dimostrato nei due anni, aiutandoci a vincere due Scudetti".

Avverte anche lei, come Chiellini, una voglia di restare da parte di tanti giocatori, soprattutto quelli più discussi: Pirlo, Vidal, Pogba, quelli che hanno rinnovato e in odore di rinnovo. E poi se dopo questo girone di andata perfetto, incredibile, riesce a trovare comunque un piccolo difetto, una cosa che avrebbe voluto vedere in un altro modo, escludendo la Champions League. Il pelo nell'uovo del girone d'andata...

"Io penso che si sia fatto un girone di andata incredibile, straordinario sotto tutti i punti di vista, anche perchè la straordinarietà è data anche dai numeri delle dirette antagoniste, come la Roma e il Napoli, che praticamente hanno fatto il record di punti. Vedendo il loro campionato straordinario, ci rendiamo conto ancora di più della straordinarietà di quello che è stato fatto nel girone di andata. E secondo me sarà difficilmente, ma molto molto difficilmente, ripetibile. Diciamo che va bene così (ride, ndr): dovessi trovare il pelo nell'uovo anche in un girone di andata dove ne hai vinte 17, pareggiata una, persa un'altra.... Ripeto sarà difficilmente ripetibile una situazione del genere in futuro, per la Juventus o per qualsiasi altra squadra".

La voglia di restare la avverte anche lei?

"Io penso che in questi due anni e mezzo si sia fatto un percorso importante alla Juventus, con il lavoro siamo riusciti tutti insieme a riportarla a livelli alti e diventa una squadra ambita. I calciatori, se prima magari, tre anni fa, storcevano un po' il naso, quando gli si chiedeva di venire e la Juventus non partecipava neanche all'Europa League, oggi è cambiato del tutto lo scenario. E questo a dimostrazione che si è fatto un lavoro importante al di là delle vittorie che si sono conseguite".

Che effetto ti fa tutto questo movimento di mercato che stanno facendo Roma e Napoli?  Sono anche operazioni importanti. Poi anche un commento alle frasi di Tevez, ennesimo attestato di stima nei tuoi confronti.

"Il fatto che le avversarie, nonostante abbiano fatto qualcosa di straordinario - perchè ribadisco, Roma e Napoli hanno fatto il record di punti -, si stiano rinforzando ancora di più, sicuramente non è che mi lascia tranquillo, perchè noi abbiamo dovuto tenere un ritmo incredibilmente straordinario per tenerle dietro. Il fatto che si stiano rinforzando sicuramente non è una cosa positivissima. Vedo anche nel girone di ritorno un calendario fitto di impegni e quindi dovremmo fare tantissima attenzione. Perchè quando leggo che lo Scudetto lo può perdere solamente la Juventus o che lo Scudetto è già stato assegnato, penso che chi dica questo non ha mai vinto niente in vita sua. Perchè vincere è sempre molto molto difficile, anche quando ti trovi a otto punti a sette giornate dalla fine. A me è successo di perderlo e di vincerlo uno Scudetto. Io su questo posso dare sicuramente tanti punti a chi dice queste fesserie, a livello di esperienza. Gli attestati di stima, di fiducia, di credibilità dei calciatori nei miei confronti, sicuramente mi riempiono d'orgoglio, di soddisfazione, mi ripagano di tanti sacrifici e di tante situazioni a volte difficili da ingoiare e da far passare. Sicuramente la stima dei calciatori mi aiuta tanto in questo".

Tu hai detto prima che alleni chi hai. Il fatto di non portare dei cambiamenti di organico a gennaio, non ti toglie la possibilità di provare una Juve diversa dal punto di vista del modulo? Anche in prospettiva futura, nel senso di provarlo già adesso per il futuro. Parlo del tridente, tanto per essere chiari. Poi ti volevo chiedere: ci colpisce il fatto che un grande club come il Milan possa decidere di cambiare prendendo uno che non ha mai allenato?

"Innanzitutto colgo anche l'occasione per salutare Allegri, che in questi due anni e mezzo si è dimostrato un grandissimo avversario per la Juventus. Comunque dispiace quando un nemico, tra virgolette, ma un nemico sempre molto rispettato, come avversario, alla fine, per forza di cose, comunque, deve abdicare, deve posare le armi. Mi dispiace perchè Max Allegri è un allenatore che stimo e che nei due anni e mezzo è stato un avversario sia sul campo che anche a livello di comunicazione, mediatico; fa parte sempre del gioco, però da parte mia rimane sempre un grandissimo rispetto da parte di un allenatore che poi, non dimentichiamo, ha vinto lo Scudetto col Milan e che ha sempre centrato la qualificazione in Champions. Quindi lo saluto con affetto e spero di rivederlo presto. Detto questo, la scelta di Seedorf è una scelta importante per una società come il Milan. Secondo me, il messaggio che si è cercato di mandare, è che si è voluto trovare una persona, un campione che ha vinto tantissimo nella sua carriera, conosce benissimo, alla perfezione l'ambiente Milan. Sicuramente come allenatore non ha esperienza, ma conoscendo Clarence, da avversario, sia da calciatore che come allenatore, penso che lui possa avere tutto per diventare un grandissimo come allenatore. Poi io sono uno che dice sempre che non conta da dove si parte, ma conta dove si arriva. Lo dissi il giorno della mia presentazione alla Juve, quando mi chiesero se fossi contento di essere la quinta-sesta scelta. Dissi: non conta da dove si parte, ma conta dove si arriva. L'allenatore deve essere come un bravo sarto, cercare di far vestire alla proprio squadra il vestito più bello, il vestito che le si addice. Magari a volte può anche non essere il più bello, ma è quello che le si addice, che poi alla fine dà più garanzie sotto tutti i punti di vista. Ribadisco, io sono l'allenatore, cerco di allenare, alleno i giocatori che la società mi mette a disposizione".