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Juve, nessuna presa di posizione della società sulla querelle Conte-Capello

Antonio Conte è proprio vero: o si ama o si odia. Ai tifosi juventini piace avere un allenatore che sappia cosa vuol dire vivere l’ambiente bianconero, così sanguigno, così determinato e pronto a mettersi contro il mondo. Tanti però lo...

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Antonio Conte è proprio vero: o si ama o si odia. Ai tifosi juventini piace avere un allenatore che sappia cosa vuol dire vivere l'ambiente bianconero, così sanguigno, così determinato e pronto a mettersi contro il mondo. Tanti però lo odiano proprio per questo, o meglio, non lo capiscono. Antonio Conte è così, capace di mettere davanti a tutto e tutti la propria squadra e i propri valori di allenatore-ex giocatore. Tutti perchè nel bel mezzo di una partita, in cui stai dominando, decide di attaccare proprio il suo pubblico, riunito a festa in quella che è da 3 anni la sua casa, e difendere a spada tratta chi segue e aiuta a "crescere" giornalmente. La decisione di "obbligare" Giovinco a restare in panchina anche dopo i fischi arrivati da una parte di pubblico nel dare il cambio in campo a Tevez è stata genuina e spontanea, perchè nessuno può attaccare i suoi ragazzi (oltre a lui se è il caso ovviamente) e nessuno oserebbe criticarlo per questo.

In tanti hanno invece avuto da ridire su quanto esternato a fine partita in diretta tv, in riferimento ad un'intervista rilasciata in settimana da Fabio Capello. Anche in questo caso si può parlare di difesa nei confronti del proprio gruppo (ecco perchè la società non ha intenzione di andare avanti con la querelle mediatica rilasciando altre dichiarazioni). A Conte il fatto che il ct della Russia abbia avuto da ridire sul richiamo fatto alla squadra lunedì scorso dopo il flop di Verona non è andato giù, così come non è andato assolutamente giù che definisse il campionato italiano poco allenante per la Juventus e per la Champions. Come a voler sottolineare, questo potrebbe aver pensato Conte, che gli ultimi due scudetti siano stati una passeggiata perchè privi di competitività. Ecco il perchè di una reazione tanto viscerale da parte del tecnico bianconero, che poi andando avanti con i minuti ha cercato di ammorbidire il colpo, rendendosi conto di essere, forse, andato un po' oltre il giustificabile. Questo è Antonio Conte. Capace di farsi lanciare in una vasca colma d'acqua per festeggiare lo scudetto, ma anche di graffiare e tirare fuori i denti, o le parole, se proprio i suoi scudetti sono messi in discussione.

(Tuttomercatoweb.com)