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Iodice (Ischia calcio): “Lotito si sente il padrino del calcio italiano. Non possiamo accettare questo”

"Il patron della Lazio racconta fandonie, ti fa credere cose che non sono vere e, addirittura, arriva a minacciarti se non ti pieghi a logiche compromettenti che non fanno il bene del calcio, siamo alla fine"

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Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia calcio, è intervenuto questa mattina all'emittente radiofonica "Rete Sport"

"Una telefonata che al di là dei punti importanti che riguardano il Carpi, Beretta, c’è proprio un discorso di ricatti riguardo ai contributi" dice il dirigente in riferimento alla telefonata con Claudio Lotito.

"La Lega Pro è un terreno fertile per personaggi come Lotito. Non tutte le società hanno la fortuna di avere a capo presidenti con grandi portafogli. Ci sono tante realtà con presidenti che non hanno tutte queste disponibilità, e quando ci si imbatte con personaggi come Lotito che racconta fandonie, ti fa credere cose che non sono vere e, addirittura, arriva a minacciarti se non ti pieghi a logiche compromettenti che non fanno il bene del calcio, siamo alla fine. Ho voluto abbattere questo muro di omertà perché non ho mai condiviso questo suo atteggiamento, alquanto guascone. Ma quando si arriva a intimorire taluni imprenditori minacciandoli che se non si piegano a queste logiche diventa difficile dare ossigeno alle proprie casse con le contribuzioni che da regolamento spettano, allora siamo a un punto di non ritorno. Andava denunciata questa cosa e ho avuto il coraggio di farlo. Continuerò questa battaglia tra Davide contro Golia, come dice qualcuno. Io non mi sento assolutamente piccolo rispetto a Lotito. Mi sento forte quanto lui, non lo temo. Ho elementi per dimostrare tutto quello che ho detto, è venuta fuori una parte ma ho anche altro. Lui ha fatto delle dichiarazioni nelle quali diceva che niente di quello che avevo detto era vero. Ebbene è già stato smentito. Cose molto più gravi le tengo per me, ma qualora avesse la faccia tosta di denunciarmi per lui sarebbe un boomerang. Più che Davide contro Golia, un personaggio così scaltro che ha dimostrato di saperci fare grazie a queste logiche che non condivido è scivolato su una buccia di banana".

Vengono tirati in ballo i vertici del calcio italiano, che per me dovrebbero dimettersi. Lei pensa che non succederà niente?

"Non lo voglio pensare perché di questa deflagrazione venuta fuori con questa notizia credo sicuramente che qualcosa accadrà. Io auspico che ci sia un intervento da parte di qualcuno che con responsabilità possa assumere delle decisioni, io me le auguro perché altrimenti siamo nella repubblica delle banane. Altrimenti la morale dove la mettiamo? Non dovremmo credere più in niente e andare avanti alla giornata. Io ritengo che personaggi come Beretta, Abodi, Macalli e Tavecchio, se hanno un minimo di spessore e una propria morale dovrebbero rassegnare le dimissioni. Lotito non parla a titolo personale, Lotito parla perché si crede di essere il padrino del calcio italiano. Lotito parla perché gli altri glielo permettono di fare, Lotito parla perché Tavecchio gli consente di parlare, Lotito parla perché Beretta gli consente di parlare, Lotito parla perché Agnelli, Galliani e Berlusconi gli consentono di parlare. A questo punto è un totem per il calcio italiano. Non possiamo accettare perché è un personaggio che minaccia, perché è votato a logiche compromettenti, è un accentratore e non lo voglio accettare come personaggio. Deve stare ai margini perché se dovesse entrare anche nella Lega pro noi non avremmo vita lunga."

Qualcuno dell’ufficio indagini si è fatto vivo con lei?

“Assolutamente no, e questa è un’altra cosa raccapricciante. Oggi ci sono le registrazioni, qualcuno mi dovrà chiamare. Ci rendiamo conto? Litito mi dice "Ma ti rendi conto che salgono in A Carpi e Frosinone?" Ma dove siamo? Questa non è solo una questione di Lega Pro ma del calcio nazionale."