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Inter: Ranieri sempre più in bilico. Ipotesi Figo

Claudio Ranieri: “La squadra è con me”. Javier Zanetti: “La squadra è con Ranieri”. L’Inter, in via ufficiosa: “Ranieri non rischia, poi a cosa servirebbe cambiare?”.

Redazione

Claudio Ranieri: "La squadra è con me". Javier Zanetti: "La squadra è con Ranieri". L'Inter, in via ufficiosa: "Ranieri non rischia, poi a cosa servirebbe cambiare?".

Così, nella notte della disfatta contro il Bologna, le dichiarazioni dei protagonisti. Eppure, nonostante le parole ufficiali e ufficiose, la panchina di Claudio Ranieri non può che essere in bilico. Perché stiamo vivendo, ancora una volta, uno di quei periodi interisti in cui l'idea della rimozione dell'allenatore comincia a farsi strada nella mente di Moratti.

Troppo verticale, e insostenibile, è stato il crollo nelle ultime partite: quattro sconfitte e un pareggio, 13 gol incassati e appena quattro segnati, non un'idea di gioco, non una parvenza di tenuta difensiva, niente di niente.

A questo punto della stagione non sarebbe opportuno ricorrere ad allenatori esterni, che non conoscono il difficilissimo ambiente nerazzurro, quindi si fa strada la soluzione "interna". Beppe Baresi fa il vice dai tempi di Mourinho, lo è stato con gli altri quattro allenatori dopo lo Special One, frequenta la Pinetina da quasi quarant'anni.

Gli potrebbe essere affiancato Luis Figo, che è sotto contratto con l'Inter perché gestisce i rapporti internazionali del club dopo aver chiuso una fantastica carriera da calciatore (Sporting Lisbona, Barcellona, Real, 127 presenze in nazionale portoghese) in nerazzurro. Vive a Madrid con la famiglia, lo si vede alle partite dell'Inter solo negli impegni di Champions, Moratti ne è affascinato da sempre. Inoltre, pare che Figo sia stanco dell'impegno dirigenziale e sia desideroso di mettersi in gioco davvero, anche andando in panchina se c'è da dare una mano. Figo allenatore, e Baresi vice: potrebbe essere l'idea del dopo Ranieri. Ma siamo ancora alle ipotesi, agli scenari. Un Massimo Moratti mai visto così furioso, al punto da abbandonare lo stadio a metà del secondo tempo di Inter-Bologna, medita il da farsi. Forse aspetterà Marsiglia, dove si augura di percepire risvegli. Altrimenti dovrà intervenire. In un solo modo possibile.

 

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