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Il gip: “Gli ex del Bari non erano vittime, partecipavano attivamente alle combine”

(Repubblica/ Foschini) Andrea Masiello non dice tutta la verità. I giocatori del Bari non erano vittime, ma partecipavano attivamente alle combine insieme con gli Zingari.

Redazione

"(Repubblica/ Foschini) Andrea Masiello non dice tutta la verità. I giocatori del Bari non erano vittime, ma partecipavano attivamente alle combine insieme con gli Zingari.

Lo scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cremona, Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale sabato ha ordinato l'arresto di Angelo Iacovelli. Poche righe che però assomigliano a un macigno per molti  (ormai ex) giocatori biancorosssi ma soprattutto per la società che, qualora  il principio della responsabilità oggettiva non venisse toccato, rischia una penalizzazione sempre più importante. "Si ricava  - scrive il giudice nell'ordinanza -  che Iacovelli su iniziativa dei giocatori del Bari, che ormai avevano poco interesse a conseguire risultati utili,  si  sia messo in contatto, attraverso Carobbio (ndr, Filippo, giocatore ex Bari), con Gecic e gli altri "zingari".  Successivamente per un apprezzabile periodo di tempo, ha continuato a tenere i rapporti tra gli "zingari", da una parte, curando i loro interessi, e gli stessi giocatori del Bari dall'altra. Certamente Iacovelli deve essere ritenuto una pedina insostituibile dell'organizzazione, almeno per quanto riguarda i profitti da conseguire con la manipolazione delle partite del Bari". Poi arriva la stoccata:  "Le dichiarazioni di Masiello sono probabilmente in parte riduttive in ordine alla sua responsabilità e a quella dei suoi compagni di squadra: è difficile infatti che Iacovelli abbia continuato per mesi  in una sorta di "martellamento" senza frutti dei calciatori del Bari". Questo significa che, secondo il giudice, non è credibile l'ex terzino biancorossso quando racconta che l'unica partita nella quale i giocatori hanno accettato il denaro sia stata quella con il Palermo, a fonte di una serie di richieste continue. Ecco perché la procura di Cremona si aspetta tanto dall'interrogatorio di garanzia previsto per domani, quando Iacovelli si presenterà dal gip Salvini insieme con il suo legale, Andrea Melpignano. Cremona si aspetta di conoscere tutta la verità da Iacovelli che la scorsa settimana era già s tato interrogato a Bari. "Gli atti  - scrive ancora Salvini - delineano un quadro inequivoco di partecipazione attiva all'associazione da parte di Iacovelli, che probabilmente andrà a completarsi con altre dichiarazioni da parte dei giocatori di tale squadra" facendo intendere che una serie di giocatori biancorossi dovranno essere sentiti anche a Cremona. A supporto delle accuse a Iaccovelli vengono portati dal procuratore Roberto Di Martino e dalla squadra mobile che sta conducendo le indagini i contatti telefonici: in pochi mesi "Iacovelli  -  ricostruisce il giudice - ha avuto ben 647 contatti con Bellavista, 62 dei quali tra il 20 e il 25 marzo, in prossimità della partita Bari-Chievo. Altri numerosissimi contatti con l'utenza Kondic, pacificamente in uso a Ilievski (ndr, uno dei capi degli zingari). Numerosi i contatti con Carobbio e addirittura con Santoni e Gervasoni". Infine una curiosità: Iacovelli è una delle vittime del maltempo. Per colpa del ghiaccio non è ancora arrivato nel carcere di Cremona.