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Gravina: “Proveremo a giocare anche a costo di andare oltre il 30 giugno”

Il presidente della Figc aggiunge: "Annullamento? La ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico"

Redazione

Gabriele Gravina torna a parlare della situazione che il calcio italiano sta affrontando a causa dell'emergenza coronavirus. Queste le sue parole a Radio Marte: "Io per cultura mi arrendo con grande difficoltà. Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione. Sono consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo pensare in positivo. Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto di Uefa e Fifa, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto".

Il presidente della Figc poi aggiunge: "In questo momento non c'è spazio per gli interessi del singolo. Mi appello al buon senso, tanto poi alla fine è la Federazione che dovrà decidere". Domani un nuovo appuntamento "per lavorare su una serie di proposte che riguardano alcuni emendamenti da far valutare al governo, ma ci sono tantissimi temi di nostra pertinenza. Noi non vogliamo chiedere soldi, ma stiamo denunciando uno stato di crisi. Chiediamo di agevolarci con una serie di norme che possano dare uno sviluppo moderno al nostro calcio. Ci vedremo domani, poi ci incontreremo di nuovo la prossima settimana per un tavolo di lavoro permanente e costante, mettendo insieme idee indispensabili per formare progetti".  Infine una battuta sul caso di annullamento del campionato: "La ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Rinuncio, ostinatamente, a fare riflessioni che portano a una conclusione del genere. Finché sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi".