«Se la salute sarà buona e ci saranno le convergenze per riportare la federazione dove deve essere e se vorranno, ci sarò. Se non ci sarò vado a scalare il Sassolungo». Lo dice il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, in merito a una sua ricandidatura alla guida della federazione per il prossimo quadriennio. «Un anno e mezzo di transizione è fatto, se ci saranno le condizioni, non mi dispiace fare il presidente federale - spiega nella sede del Corriere dello Sport -. In Italia non c'è nessuno che fa le cose per spirito di servizio, le fanno perché hanno delle ambizioni. Forse uno con lo spirito di servizio è il Papa».
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Figc, Tavecchio: “Se vorranno, mi ricandido. Conte è il ct del presente e del futuro”
L'attuale numero uno del calcio italiano lancia la sua ricandidatura alla presidenza della Figc
Obiettivo semifinali ad Euro 2016: "Tra i primi quattro dobbiamo arrivarci, come minimo, poi chi vive vive. Ieri sera abbiamo visto la Germania e l'Olanda. Non stiamo parlando di rose e fiori. Noi ci siamo qualificati una partita prima, vuol dire che qualcosa valiamo. Abbiamo giocatori creati da Conte, un collettivo notevole creato da un uomo. Dopo il mondiale eravamo messi peggio".
Inevitabile una domanda sul futuro del commissario tecnico: "Con Conte ci sentiamo minimo 2 volte a settimana, quasi andiamo a messa insieme. Non esiste discutere impegni che riguardano l'anno venturo. Abbiamo creato un responsabile delle nazionali che dipendono esclusivamente da lui. Quando trova un altro incarico così a livello mondiale? Non abbiamo mai discusso una sua scelta, siamo servi di tutti ma non schiavi di nessuno. Conte è il miglior tecnico del momento e anche per la Nazionale futura".
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