«È evidente la ritorsione nei miei confronti da parte di una persona alla quale ho negato dei contributi per la sua attività editoriale». Carlo Tavecchio ricostruisce all'Ansa la vicenda del colloquio col direttore di SoccerLife registrato («a mia insaputa», sottolinea il presidente Figc) con le frasi su ebrei ed omosessuali.
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Figc, Tavecchio: “Ritorsione nei miei confronti per contributi negati”
"L'intervista è stata registrata a mia insaputa" afferma il numero uno di via Allegri
«Tengo a precisare - le parole di Tavecchio a proposito del colloquio diffuso da SoccerLife - che non si trattava di una intervista ma di un incontro personale chiesto da Giacomini, che conosco da anni e che ho incontrato varie volte, e che la registrazione è avvenuta a mia insaputa, fenomeno deprecabile oggi purtroppo assai diffuso. Se si esamina la vicenda senza pregiudizi è evidente la ritorsione nei miei confronti da persona alla quale ho negato dei contributi per la sua attività editoriale, e che, dopo il mio rifiuto,ha messo in atto nei confronti della Figc e della mia persona una serie di comportamenti dal contenuto denigratorio, dei quali ho interessato già i miei legali».
«Avendo sentito l'audio risulta chiaro che è Giacomini a citare Eco sul tema degli ebrei - prosegue Tavecchio -, le mie parole sono chiare, ho ribadito i miei lunghi rapporti di stima personali e professionali. Sono contento che ne ha dato atto, tra gli altri, anche l'Ambasciatore d'Israele in Italia, che ringrazio. Riguardo alle accuse di omofobia - la sua conclusione - queste non mi appartengono. Anche qui l'audio è chiarissimo, dal momento che dico 'io non ho niente contro gli omosessualì ed infatti non ho mai discriminato alcuno per questi motivi. Rispetto le scelte di tutti e non credo che nessuno possa essere criminalizzato per questo».
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