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Figc: sfiorata la rissa tra Lotito e un revisore dei conti, sull'art.22

Tensione e nervi tesi in via Allegri. Con una lite ai limiti dello scontro fisico che ha avuto come protagonisti Lotito e un revisore dei conti, divisi da due dei presenti, ma ancor prima lunghi e aspri confronti tra il presidente della Lazio e il...

Redazione

Tensione e nervi tesi in via Allegri. Con una lite ai limiti dello scontro fisico che ha avuto come protagonisti Lotito e un revisore dei conti, divisi da due dei presenti, ma ancor prima lunghi e aspri confronti tra il presidente della Lazio e il presidente federale, Giancarlo Abete.

È stato un consiglio molto agitato, l'ultimo del 2011, svoltosi nella sede della Federcalcio. Nella giornata in cui il calcioscommesse è approdato nuovamente sul tavolo federale, e soprattutto in cui il presidente del Coni è tornato prima ad attaccare la Lega di A accusandola di «pensare soltanto alla divisione dei soldi», per poi annunciare di aver varato, attraverso una delibera della Giunta, una direttiva etica che che prevede la sospensione dei dirigenti - sino a sentenza assolutoria - condannati anche in primo grado per una lunga serie di reati (fra cui la frode sportiva e l'aggiotaggio).

È sulla vicenda che si è scatenata la reazione del presidente Lotito, condannato in primo grado lo scorso novembre dal tribunale di Napoli per il processo su Calciopoli: la nuova norma Coni dovrà essere applicata da tutte le federazioni sportive e ciò significa che la Figc non potrà cambiare l'articolo 22 delle Noif (come chiedeva Beretta). Claudio Lotito in futuro non potrà partecipare più al consiglio federale (quelli di oggi dovrebbe essere l'ultimo).

Il presidente della Lazio, in avvio di consiglio federale, ha a lungo difeso animatamente le sue ragioni con il presidente Abete. Una discussione con toni accesi, che ha spinto il numero 1 della Federcalcio a battere i pugni sul tavolo. Poi, ad un certo punto, la scintilla: un intervento di un revisore dei conti nominato dal Coni, Silvio Salini - che chiedeva ad Abete se si poteva cominciare - ha acceso la discussione. Lotito ha risposto duramente chiedendo di non intromettersi, i toni sono via via saliti e i due si sono alzati arrivando a un passo dalle mani: divisi, alla fine, da due alti dirigenti presenti al consiglio.

In sostanza, a Lotito non è andata giù la norma etica varata dal Coni: «Sono tutti contro di me: ma ho dei pareri di illustri giuristi che mi danno ragione», ha spiegato nel corso del suo lungo intervento in consiglio, per poi aggiungere all'uscita. «La direttiva del Coni si commenta da sola. Io non ho posizioni personali, ma quelle le farò valere nelle sedi preposte. Per me parlano gli atti formali assunti dalla Lega di A con le delibere assunte dal consiglio e dall'assemblea su questa vicenda». Secondo Lotito, insomma, non finisce qui, anche se il numero 1 del Coni, Gianni Petrucci, in mattinata, ha assicurato: «'noi andiamo avanti per la nostra strada». (ANSA).