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Esponenti Curva Nord: “Non si può entrare allo stadio come fosse una base militare”

"La decisione è stata presa da tutto il gruppo ed è quella di disertare ad oltranza. La situazione resterà questa" concludono i tifosi biancocelesti

Redazione

Ormai la situazione si è delineata: domenica 8 novembre allo stadio Olimpico si vedrà un derby della Capitale senza le due curve di Roma e Lazio a causa delle nuove misure di sicurezza imposte all'interno dell'impianto. Ieri sera alcuni esponenti della curva Nord biancoceleste sono intervenuti ai microfoni del "Processo del Lunedì" per provare a spiegare i motivi dello sciopero:

In Curva non ci sono problematiche di violenza da più di 15 anni. La scorsa stagione abbiamo lasciato un impianto con 55mila tifosi. Dove ora ci sono le barriere, l’anno scorso giocavano i nostri bambini. Non si può entrare allo stadio come se fosse una base militare, vengono fatte togliere le scarpe anche ai bambini e ai signori di una certa età. Un tifoso non può vivere lo stadio con il rischio del Daspo soltanto per il cambio di posto. Ormai esistono i microfoni direzionali, possono ascoltare anche quello che si dice in una curva. Allora a cosa servono le barriere?”.

Nessun dietrofront, nemmeno per il derby: “La decisione è stata presa da tutto il gruppo ed è quella di disertare ad oltranza. La situazione resterà questa”.