L'unico successo del Parma affossato dal crack finanziario se lo è meritato Roberto Donadoni, l'allenatore «con un garbo sempre più raro, parole poche, risultati tanti, anche nelle difficoltà estreme dell'ultima stagione condotta con dignità, in mezzo al fallimento», come recita la motivazione del 'Premio Giacinto Facchetti - Il bello del calcio', assegnato proprio all'ex ct azzurro. «È un riconoscimento che va al popolo ombra del Parma: tutti i collaboratori e le persone che hanno lavorato e ci hanno messo passione rimanendo a Parma» ha voluto precisare Donadoni, che - come ricorda l'Ansa - succede nell'albo d'oro del premio istituito dalla Gazzetta dello Sport a Julio Gonzalez, Younes Mahmoud Khalef, Paolo Maldini, Cesare Prandelli, Gianfranco Zola, Michel Platini, Javier Zanetti, Eric Abidal e Francesco Totti.
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Donadoni vince il Premio Facchetti e lancia una sfida al suo Bologna: “Possiamo salvarci”
«Non è un cammino semplice, abbiamo fatto solo due partite, c'è ancora tanto da soffrire, ma potremo centrare l'obiettivo che è alla nostra portata» ha dichiarato il tecnico dei rossoblù
La prossima avventura è salvare il Bologna, prossimo avversario della Roma. «Non è un cammino semplice, abbiamo fatto solo due partite, c'è ancora tanto da soffrire, ma potremo centrare l'obiettivo che è alla nostra portata», ha spiegato l'ex ct rendendo onore al collega di cui ha preso il posto un paio di settimane fa: «Sono stato agevolato dall'aver ereditato una formazione che grazie al lavoro di Delio Rossi godeva di un'ottima salute fisica»
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