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Dino Zoff: “Caso Lotito? Come al solito non succederà nulla”, Ulivieri: “La vicenda va risolta all’interno della Lega”

Le parole dell'ex c.t. della Nazionale italiana riguardo la bufera che si è scatenata sulla telefonata registrata a Lotito

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Dino Zoff commenta all'Adnkronos il delicato momento del calcio italiano scosso dal caso del presidente della Lazio e consigliere federale Claudio Lotito, finito nella bufera per una telefonata registrata con il dg dell'Ischia, Pino Iodice.

"Adesso si sta creando un gran polverone ma poi come al solito finirà tutto in cavalleria come è sempre accaduto nella storia del calcio italiano". Da più parti è stato chiesto un passo indietro a Lotito: "Dal chiedere le dimissioni al darle ce ne passa -sottolinea Zoff-. C'è anche chi ha chiesto l'intervento del Governo ma ribadisco sono convinto che non succederà nulla"

All'Agi invece ha parlato il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri parlando a margine dell’allenamento pomeridiano dell’Empoli, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto se con l’elezione di un consigliere di Lega Pro in quota Macalli-Lotito non ci sia stata ieri una vittoria indiretta proprio del presidente della Lazio e dell’azionista di maggioranza della Salernitana, dopo le polemiche che lo hanno coinvolto negli ultimi giorni.

"Lotito non ha vinto nulla e non lo ha fatto neanche ieri in Lega Pro. Non so neanche se considerare Lotito il male di tutti i mali. E’ che a Lotito si stanno facendo fare delle cose per le quali non e’ adatto. Lui puo’ fare i conti, e poi si riguardano, ma fare politica sportiva e’ un’altracosa. Il male dell’Italia e’ che si fa fare politica ai tecnici ma la politica e’ cosa seria e quella sportiva altrettanto – ha aggiunto UlivieriLa vicenda di Lotito e’ interna alla Lega e quindi e’ la Lega che deve risolverla. Credo che il calcio ce la possa fare a prendere la strada dritta da solo. Se le componenti attuali del calcio, e mi riferisco in particolare alla Lega di Milano, rimangono chiuse come sono state fino ad oggi e non si aprono al confronto con le altre forze, vanno avanti per una strada sbagliata, una strada in cui c’e’ una sola filosofia: contano i soldi e basta. Le risorse economiche sono importanti ma questo e’ un mondo dove c’e’ tanta passione dei tifosi, dei dirigenti, dei calciatori, degli allenatori e degli arbitri. Se si dimentica questo non si fa sport. Purtroppo chi spesso parla non ha mai tirato un calcio al pallone, neanche giocato una partitella cinque contro cinque e, quindi, non conosce il senso di questo gioco. Noi abbiamo sostenuto che questa dirigenza non era e non sarebbe stata all’altezza ed oggi quello che sta venendo fuori non ci meraviglia"