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Diciotto squadre rimpiante

Il ritorno della serie A a 18 squadre, a partire dalla stagione 2015-16, non è più solo un auspicio di chi ama il calcio ma anche un reale progetto che nella prossime assemblee di Lega si cercherà di far digerire ai piccoli club a colpi di...

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Il ritorno della serie A a 18 squadre, a partire dalla stagione 2015-16, non è più solo un auspicio di chi ama il calcio ma anche un reale progetto che nella prossime assemblee di Lega si cercherà di far digerire ai piccoli club a colpi di super-indennizzi per le retrocessioni e di maggiori regalìe alla serie B, anch’essa sulla strada del ridimensionamento.

Con largo anticipo sulla fine del campionato sono infatti iniziate le goleade di fine stagione, buone per gli scommettitori (spesso non lontani dai protagonisti del giochino, come si è visto) e per le quotazioni di mercato di attaccanti sul viale del tramonto. Ah, l’esperienza dei vecchi bomber… Colpa di una sacca di ‘non rischio’ che comprende almeno 10 club su 20, con la qualificazione all’Europa League che per alcuni è un obbiettivo più dichiarato che reale. Con che spirito il Napoli, sicuro di un terzo posto per de Laurentiis deludente, ma di sicuro non migliorabile (la Roma è 12 punti sopra) né peggiorabile, potrà affrontare le ultime 5 partite della stagione? Oltretutto con la testa alla finale di Coppa Italia del 3 maggio contro la Fiorentina. E parliamo di una squadra che ha un’immagine da difendere, senza fare l’esempio della solita Udinese.

Il progetto 18 squadre (fatta circolare nelle redazioni, tanto per vedere l’effetto che fa, anche un’idea playoff) è concreto perché per la prima volta Juventus e Milan (non è un caso che si siano esposti sia Marotta che il gallianiano Beretta) sembrano essere d’accordo su un campionato di un mese più corto (le giornate in meno sarebbero 4) e quindi con maggior spazio per amichevoli di lusso e torneini-torneoni agostani, di sicuro più lucrosi di passeggiate contro Livorno e Sassuolo.

Poi la giustificazione ufficiale sarà quella di essere più freschi per le coppe europee, ma la fase calda di queste sarà sempre in mezzo alla stagione nazionale e quindi in tal senso il nuovo format cambierà poco. In questo quadro la serie A dovrebbe iniziare a metà settembre, come una volta. Gli schieramenti politici? Juventus e Milan pro 18 squadre, come detto, Napoli indeciso anche se come idea pro 18 squadre, Inter non pervenuta, Roma in maniera molto americana (giocare di più, per far girare impianti e indotto) per lo status quo.

Tornare a 18 squadre - come riporta il GuerinSportivo - sarebbe un umile ritorno a un passato neppure troppo remoto, visto che l’ultima stagione con la A a 18 fu quella 2003-2004: l’unico scudetto del Milan di Ancelotti, prima dell’allargamento che tanto piaceva alle pay-tv ma che adesso esalta un po’ meno (a parità di cifra totale, meglio trasmettere un triangolare di lusso in più che partite scontate da stadi che sembrano immagini di repertorio). Conclusione? Pochi mesi per indennizzare, in vari modi (e non tutti scrivibili) i possibili danneggiati sono pochi, ma dal 2016-17 il ritorno al passato dovrebbe finalmente diventare realtà.