''Ne' io ne' mio fratello avremmo mai mandato il nostro capitano Pasqual a colloquio con il Genny 'a Carogna fiorentino, abbiamo sempre chiarito che la societa' va per la sua strada e decide da sola, non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno''. Lo ha detto Diego Della Valle ospite questa sera a 'Tango' in onda su Sky, tornando sulla notte di follia che ha macchiato la finale di Coppa Italia tra la sua Fiorentina e il Napoli. ''La dirigenza partenopea dovrebbe raccontare la sua versione. In tribuna l'altra sera capivamo ben poco. Le autorita' nella circostanza hanno fatto bene a restare sedute ma adesso si devono muovere e cercare soluzioni concrete. Conosco tanti napoletani e credo che il mondo azzurro sia composto da gente seria, bisognerebbe isolare chi trasforma le gare in corride''. Su quanto visto all'Olimpico: ''Era difficile sapere esattamente cosa stava accadendo, io venivo informato attraverso il telefonino. Se ho pensato di andarmene? Ho solo pensato a cosa sarebbe potuto accadere se tutto non fosse stato gestite con buon senso''. Sull'esperienza alla guida della Fiorentina: ''Quando io e mio fratello siamo arrivati a Firenze abbiamo messo le regole in chiaro fin dall'inizio, c'era una piccola parte di tifosi un po'...nervosi ma tutti hanno compreso il messaggio che abbiamo lanciato. Noi volevamo una societa' che trasmettesse valori veri e da allora i tifosi viola si sono comportati sempre molto bene". Poi conclude: "E' giusto che ogni societa' si occupi del rapporto con la propria tifoseria ma non e' che i presidenti devono fare questo a tutti i costi. E comunque se non ci sono le condizioni i presidenti devono avere anche la forza di fermarsi''.
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Della Valle: “Non avrei mai mandato Pasqual a colloquio con Genny ‘a Carogna”
”Ne’ io ne’ mio fratello avremmo mai mandato il nostro capitano Pasqual a colloquio con il Genny ‘a Carogna fiorentino, abbiamo sempre chiarito che la societa’ va per la sua strada e decide da sola, non ci facciamo...
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