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Da Curi a Morosini, quando il cuore si ferma in campo

(di Alessio Nardo) Descrivere certe tragedie è impossibile. Si può solo assistere sgomenti, senza parole, e chiedersi il perché.

Redazione

(di Alessio Nardo) Descrivere certe tragedie è impossibile. Si può solo assistere sgomenti, senza parole, e chiedersi il perché.

Un perché nascosto e misterioso, che nel corso dei decenni ha portato via tanti ragazzi giovani, colpevoli di un sogno: giocare a calcio. Cuori fragili, sollecitati forse eccessivamente, messi a dura prova, incapaci di sorreggere il peso della passione. Di casi identici o simili a quello di Piermario Morosini, 25enne centrocampista deceduto quest'oggi a Pescara durante una partita di Serie B, ne abbiamo visti e raccontati parecchi. La sfilza di drammi non si ferma, di seguito riportiamo i più celebri, partendo proprio da un triste caso tinto di giallorosso.

GIULIANO TACCOLA (28 giugno 1943 - 16 marzo 1969) - E' il 16 marzo del 1969 quando Giuliano Taccola, 25 anni, attaccante in forza alla Roma da due stagioni, accusa un malore negli spogliatoi, in occasione della trasferta di campionato contro il Cagliari. Viene trasferito d'urgenza verso l'ospedale più vicino, ma muore durante il tragitto a causa di un attacco cardiaco dovuto all'indebolimento causato da una polmonite. Nel corso della stessa stagione, i medici del club giallorosso gli diagnosticarono un "vizio cardiaco", ma il tecnico Helenio Herrera decise comunque di utilizzarlo con frequenza in prima squadra.

RENATO CURI(20 settembre 1953 - 30 ottobre 1977) - Altro caso celebre riguarda Renato Curi, classe 1953, centrocampista del Perugia. Il 30 ottobre 1977 gli umbri ospitano al "Comunale di Pian di Massiano" la Juventus nel match valido per la sesta giornata di campionato. Al 5' del secondo tempo, Curi si accascia improvvisamente a terra. Muore pochi istanti dopo, stroncato da un arresto cardiaco. Lo stadio del Perugia è tutt'oggi intitolato alla sua memoria.

MARC VIVIEN FOE (1° maggio 1975 - 26 giugno 2003) - Siamo in piena estate e allo stadio "Le Gerland" di Lione si disputa la semifinale di Confederations Cup tra il Camerun e la Colombia. Un attacco cardiaco stronca la vita del 28enne centrocampista africano Marc-Vivien Foé, che crolla a terra tra gli sguardi increduli di compagni e avversari. Ogni tentativo di rianimazione risulta inutile, non viene trovata traccia di sostanze dopanti nel suo organismo. La Francia, trionfatrice della manifestazione, dedicherà il successo alla memoria dello sfortunato atleta.

MIKLOS FEHER(20 luglio 1979 - 25 gennaio 2004) - Minuti finali del match del campionato portoghese tra Vitoria Guimaraes e Benfica, il risultato è di 0-1. L'attaccante ungherese Miklos Feher, in pieno recupero, riceve un cartellino giallo e sorride beffardamente nei confronti dell'arbitro. Le telecamere lo inquadrano mentre si gira, poi pone le mani sulle ginocchia e crolla a terra. Feher, al Benfica dal 2002, viene dichiarato morto in tarda serata per fibrillazione ventricolare causata da cardiomiopatia ipertrofica. Il club di Lisbona, in suo onore, ritira la maglia numero 29.

ANTONIO PUERTA (26 novembre 1984 - 28 agosto 2007) - 25 agosto 2007, Prima giornata della Liga Spagnola, il giovane esterno del Siviglia perde conoscenza in campo durante la sfida contro il Getafe, colpito da arresto cardiaco. Riesce a rialzarsi e abbandona il campo con le proprie gambe, ma si sente male ancora. Portato all'ospedale più vicino, viene sottoposto a rianimazione cardiopolmonare. Muore alle 14.32 del 28 agosto a causa di un peggioramento dovuto ad un'encefalopatia post anossica. Secondo i genitori, i medici del Siviglia erano a conoscenza dei problemi di salute del ragazzo, ma nonostante ciò non gli hanno impedito di continuare a giocare.

ANTONIO DE NIGRIS (1° aprile 1978 - 15 novembre 2009) - Il nazionale messicano Antonio De Nigris, 31 anni, attaccante del Larissa (con un passato in Spagna, Brasile e Turchia) accusa dei dolori al petto nella lotte tra il 14 e il 15 novembre 2009. La moglie Sonia chiama un'ambulanza, ma il giocatore muore durante il tragitto verso l'Ospedale a causa di una patologia cardiaca di origine genetica. La Federazione Turca annuncia che De Nigris, ai tempi della militanza all'Ankaragucu, era stato informato di una malformazione genetica al suo cuore e che era perfettamente a conoscenza dei rischi ai quali sarebbe andato incontro.

DANIEL JARQUE(1° gennaio 1983 - 8 agosto 2009) - Daniel Jarque, capitano e bandiera dell'Espanyol, la sera dell'8 agosto 2009 si trova nel ritiro di Coverciano assieme ai suoi compagni per delle amichevoli estive. E' al telefono con la fidanzata quando viene colpito da sistolia (assenza della sistola sanguigna). Nonostante i tentativi di rianimazione dei medici, il cuore di Jarque si ferma per sempre. L'11 luglio 2010, Iniesta realizza il gol che consente alla Spagna di battere l'Olanda nella finale di Coppa del Mondo in Sudafrica e dedica la storica rete allo sfortunato collega, deceduto undici mesi prima.

ENDURANCE IDAHOR (4 agosto 1984 - 6 marzo 2010) - E' il 6 marzo del 2010 ed il 25enne attaccante nigeriano Endurance Idahor, durante una partita del campionato sudanese tra Al-Merreikh e Al-Amal, esattamente al 13° minuto, crolla a terra in area di rigore, colpito da infarto. Viene trasportato in ospedale ma non c'è niente da fare. Il club dell'Al-Merreikh definisce Idahor "esempio di professionalità e competenza e simbolo di fedeltà".

MASSAMASSO TCHANGAI(8 agosto 1978 - 8 agosto 2010) - Ex difensore di Udinese, Viterbese e Benevento e protagonista con la nazionale togolese ai mondiali del 2006, Tchangai perde la vita nel giorno del suo trentaduesimo compleanno a causa di un problema cardiaco, dopo una breve malattia.

NAOKI MATSUDA (14 marzo 1977 - 4 agosto 2011) - Bandiera dei F-Marinos dal 1995 al 2010 e veterano della nazionale giapponese, Naoki Matsuda muore a 34 anni a causa di un arresto cardio-respiratorio accusato durante un allenamento. La sua ultima squadra d'appartenenza è stata il Matsumoto Yamaga F.C.

PIERMARIO MOROSINI(5 luglio 1986 - 14 aprile 2012) - L'ultimo caso, freschissimo e agghiacciante. Durante la partita di Serie B allo stadio Adriatico tra il Pescara e il Livorno, il centrocampista amaranto (di proprietà dell'Udinese) accusa un malore. Non crolla di colpo a terra, ma cade lentamente, cercando invano di rialzarsi almeno tre volte. Soccorso subito dai medici e trasportato in ambulanza all'ospedale più vicino (con ritardi sospetti dovuti ad un possibile camion dei vigili del fuoco che avrebbe ostacolato l'uscita dall'ambulanza dall'impianto), il ragazzo viene dichiarato morto intorno alle 16.50 a causa di un arresto cardiocircolatorio.

Ci sono poi altri due casi piuttosto recenti, entrambi a lieto fine. L'attaccante del Milan Antonio Cassano, lo scorso 29 ottobre, dopo la trasferta di campionato con la Roma, accusò un malore e fu ricoverato al Policlinico di Milano, dove gli venne diagnosticata una sofferenza cerebrale su base ischemica causata dalla presenza di un forame ovale pervio cardiaco interatriale. Operato al fine di chiudere il forame ovale pervio, il 3 aprile 2012, a cinque mesi dall'operazione, ha riottenuto l'idoneità medico sportiva potendo così tornare alla piena attività agonistica. Un vero miracolo ha invece salvato la vita di Fabrice Muamba, 24enne difensore inglese del Bolton, collassato in campo durante la sfida di FA Cup del 17 marzo 2012 contro il Tottenham. Il suo cuore, fermo per 78 interminabili minuti, riprese a battere all'Heart Attack Center del London Chest Hospital. Il ragazzo tre giorni dopo uscì dal coma ed il 21 marzo venne ufficialmente dichiarato fuori pericolo.