Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha parlato della possibile ripresa dei campionati e dell'impatto del coronavirus nel calcio. Ecco le sue parole: "Nessuno si aspettava quello che è successo, non eravamo pronti - ha detto durante una diretta su Instagram con Ronaldo -. C'è gente che soffre, che muore. E vediamo che ancora tanta gente non ha capito la situazione. In Italia i numeri sembrano scendere, ma solo perché sono state prese le giuste misure. Bisogna tenere duro e stare a casa, rispettare il prossimo".
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Coronavirus, Infantino: “Fino a che c’è rischio, non si gioca. Non mettiamo in pericolo vite umane”
Il numero uno della Fifa: "Vogliamo tornare a giocare, ma la salute è la priorità"
Poi sulla ripartenza dello sport: "Vogliamo tornare a giocare, ma oggi la salute è la priorità. Per la prima volta il calcio non è più la priorità numero uno. È triste ma è così. Il calendario? Bella domanda. Prima c'è la salute, fino a che c'è un rischio non si gioca, se bisogna aspettare di più lo faremo. Non dobbiamo mettere a rischio la vita delle persone per una partita di pallone. Giocheremo quando potremo, forse a luglio, forse ad agosto. Non è giusto per quelli che lottano e soffrono in questi giorni parlare di giocare il prima possibile, non è giusto".
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