A ciascun paese il suo hooligan. Se e' vero questo, e' altrettanto vero che la risposta e le ricette per arginare la violenza nel calcio non parlano la stessa lingua. La serata-no del calcio ostaggio ieri sera all'Olimpico di Roma ha riproposto con forza la questione ultra' e la lotta alla violenza nello sport e nel calcio in particolare, che in Italia stenta da sempre a prendere forma, vuoi per la differente cultura sportiva col resto d'Europa, vuoi per la siderale distanza che esiste tra gli impianti italiani e quelli dei Paesi piu' avanzati del continente. L'Uefa ha sempre invitato a "distinguere fra i tifosi, dando spazio a quelli 'buoni' e lasciando fuori dagli stadi gli pseudosportivi, avanzando la proposta del Daspo unico, in chiave euro. Dove pero', a differenza dell'Italia, esiste un elemento dirompente: la certezza della pena. Vale per l'Inghilterra, dove addirittura esistono ogni stadio ha celle ad hoc, vale per la Germania, vale per la Spagna dove il 'lanciatore' della banana a Dani Alves rischia addirittura 3 anni di carcere oltre che essere bandito dalla tribuna a vita.
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Coppa Italia, violenza nel calcio: certezza pena e celle stadi,ecco l’Europa anti-ultrà
A ciascun paese il suo hooligan. Se e’ vero questo, e’ altrettanto vero che la risposta e le ricette per arginare la violenza nel calcio non parlano la stessa lingua.
Il rigido modello inglese ha puntato a coinvolgere direttamente i club: le durissime leggi sancite dal governo britannico hanno portato al divieto di accesso agli stadi che puo' arrivare fino a 10 anni e che puo' essere applicato anche a chi ha commesso reati in occasioni diverse da eventi sportivi. Tra i reati che fanno scattare il divieto di accesso allo stadio vi sono: i cori e gli atteggiamenti razzisti, l'ubriachezza o il possesso di alcolici, di razzi o fuochi d'artificio.
Inoltre, la polizia puo' operare il fermo preventivo di chiunque sia sospettato di aver commesso atti violenti in passato. Ancora, alle societa', proprietarie degli impianti, e' stata affidata la sorveglianza all'interno degli impianti, con tanto di celle pronte ad accogliere i violenti pizzicanti in flagrante. Per combattere definitivamente il fenomeno hooligan, gli inglesi hanno anche vietato alle societa' di intrattenere rapporti con i propri tifosi e creato squadra speciale di sorveglianza nazionale antihoolingan. Analogamente, anche il modello tedesco e' riuscito a conciliare stadi pieni e sicurezza, riducendo all'osso i fenomeno di violenza.
A differenza dell'Inghilterra, in Germania si e' puntato a una condivisione sportiva con le tifoserie, coinvolgendole prima di combatterle, estromettendo quanti non abbiano interessi se non di natura calcistica calcistici. In Italia invece calcio e' stato preso in ostaggio: lo sostenne tempo fa Capello e fu sommerso da polemiche: ''In Inghilterra - disse tempo fa l'ex ct dei Tre Leoni - hanno dimostrato di saper combattere la violenza negli stadi con gli steward e la polizia che hanno potere e sono rispettati, con leggi che funzionano. E' semplice: ci sono delle regole e basta applicarle''.
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