"AC Milan sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all'esterno che all'interno dell'impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l'auspicio che, con l'impegno di tutti, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani". Con questo comunicato ufficiale, il Milan ha reso noto di aver denunciato i fatti avvenuti durante la semifinale di Coppa Italia con la Lazio di ieri sera. In particolare, il club rossonero si riferisce a cori e ululati razzisti da parte della tifoseria biancoceleste: "È stato avvilente seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti - le parole del patron del Milan Paolo Scaroni -. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere".
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Coppa Italia, il Milan denuncia episodi di razzismo. La Lazio: “Noi parte lesa”
Il patron rossonero Scaroni: "E' stato avvilente sentire quesi cori". Il portavoce biancoceleste: "Prendiamo le distanze, ma si trattava di una minoranza"
Attraverso una dichiarazione all'Ansa, invece, il club biancoceleste ha sottolineato la propria estraneità ai fatti: "La Lazio prende le distanze da queste manifestazioni che non c'entrano niente nello sport e che invece rientrano in una logica politica. Non bisogna mescolare i due piani, altrimenti si fa quello che stanno facendo alcuni media: non è vero che i laziali sono nostalgici fascisti - ha chiarito Arturo Diaconale -. Fare tutta di tutta l'erba un fascio, è mentalità fascista. Se i buu razzisti ci sono stati, sono stati sopravanzati dal resto del pubblico e l'arbitro non ha sentito nulla. Noi siamo parte lesa, i danni di queste minoranze ricadono sulla società e sui tifosi. La stragrande maggioranza dei tifosi laziali non accetta questi episodi".
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