(Il Fatto Quotidiano)Al diavolo il fair play finanziario, a parole asse portante della politica Uefa. In tempi di recessione, che non risparmia affatto il football europeo, Michel Platini chiude un occhio, o forse anche tutti e due. E il conflitto d?interessi cresce, fino a diventare un mostro fuori controllo. Tanto da arrivare al paradosso secondo cui, sui campi di calcio, la parola ?gas? ? diventata ormai sinonimo di ?boccata d?ossigeno?.
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Come Gazprom si mangia tutto il calcio europeo
(Il Fatto Quotidiano) Al diavolo il fair play finanziario, a parole asse portante della politica Uefa. In tempi di recessione, che non risparmia affatto il football europeo,
GAS come Gazprom, il colosso energetico russo, monopolista sul mercato interno e maggior estrattore a livello planetario di metano, di cui possiede il 18 per cento delle riserve. Ma poi ci sono le altre riserve, quelle finanziarie, della compagnia controllata dal Cremlino, diventate ormai quasi imprescindibili perch? il mondo del pallone non scoppi. Patrocinatore ufficiale della Champions League dal luglio scorso e fino al 2015 (insieme a Ford, Unicredit, Heineken, MasterCard, Adidas, PlayStation e Htc), Gazprom ? allo stesso tempo sponsor di tre grandi club continentali, lo Schalke04 tedesco, lo Zenit russo, di San Pietroburgo, e il britannico Chelsea (campione d?Europa in carica), il cui modello economico ? stato criticato apertamente dall?Uefa nell?ultimo rapporto finanziario del 2012. Il fiume di denaro che ha inondato le campagne acquisti della scorsa estate non poteva certo passare inosservato. Buona parte dei 101 milioni di euro spesi dalla squadra londinese per una serie di ricchi ingaggi (40 milioni per Hazard, 30 per Oscar) sono arrivati proprio dalle casse del gigante energetico.
IL QUALE, allo stesso tempo, forniva anche allo Zenit gli 80 milioni necessari per l?acquisto del brasiliano Hulk e del belga Witsel. Operazioni condotte proprio nel momento in cui Platini faceva la voce grossa contro quei club che aggiustano i loro risultati di bilancio con cospicue apportazioni di imprese ?influenti e potenti?. Nel rapporto dell?Uefa si denuncia proprio il caso del Chelsea, che vive delle risorse inesauribili di Gazprom e del proprietario della squadra Roman Abramovich (il magnate russo vendette la sua compagnia Sibneft proprio a Gazprom nel 2002, un anno prima di acquistare la squadra inglese). L?organismo europeo ? che minaccia di punire, a partire dal prossimo anno, chi non rispetter? il limite massimo di 45 milioni di debiti ? punta il dito anche contro i grandi club degli emiri, Manchester City e Paris Saint Germain, che violano le regole del fair play finanziario spendendo regolarmente pi? di quanto incassano (il Malaga, propriet? dello sceicco Abdullah Al-Thani, ? gi? stato sanzionato con l?esclusione per un anno dalle competizioni continentali). Ma c?? qualcosa che non torna nel discorso dell?Uefa. Perch?, proprio mentre denuncia il ?modello Chelsea?, apre le porte a Gazprom come sponsor ufficiale della Champions League? La tattica del colosso energetico ? che sar? anche uno dei principali finanziatori della Coppa del mondo del 2018 assegnata alla Russia ? non potrebbe essere pi? chiara. E se non ci sar? nessuno capace di contrastarla, la prospettiva ? che l?intero calcio europeo diventi ostaggio della societ? moscovita. Esclusa un?irrefrenabile passione sportiva, Gazprom ? mossa da un evidente interesse geo-strategico. Nel dicembre scorso sono partiti i lavori per il gasdotto Southstream (progetto realizzato in societ? con Eni, con i francesi di Edf e con la tedesca Basf), che porter? il gas dalla Russia in Italia saltando l?Ucraina e passando sotto il Mar Nero. Allo stesso, il Northstream, attraversando il Mar Baltico, raggiunger? la Germania e avr? come punto terminale l?Olanda. Di che stupirsi, allora, se la compagnia, non ancora contenta delle attuali sponsorizzazioni, punta a riempire di valuta pregiata le casse dei club di mezzo continente? Sul fronte nord, in Germania tratta con il Bayern e in Olanda con il Vitesse. Allo stesso modo, si muove nei Balcani.
LO SCORSO anno, ha elargito generosamente 4 milioni di euro alla Stella Rossa di Belgrado proprio mentre acquistava la maggioranza del pacchetto azionario della compagnia petrolifera nazionale, come preludio alla decisione di far passare Southstream anche attraverso la Serbia. Stesso discorso anche per la Bulgaria: arriva il gasdotto e, al tempo stesso, si profila una ricca sponsorizzazione a favore del Levski Sofia. L?ultima idea dell?intrapren - dente Aleksej Miller, presidente di Gazprom, ? una Superlega di calcio russo-ucraina, proposta con la benedizione di Vladimir Putin. Per il momento, il presidente della Fifa Joseph Blatter si oppone. Ma chiss?, le vie del gas sono infinite.
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