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Castagner: “La Roma ci avvertì nell’intervallo. Paolo Rossi? Non c’entrava niente”

L'allenatore del Perugia in quel match del 1980 all'Olimpico: "In estate andai alla Lazio, assolta dalla retrocessione in primo grado. Invece dopo tre giorni di ritiro mi ritrovai in B"

Redazione

Finita con le manette ai polsi di una dozzina di calciatori, dopo essere entrata nelle case degli italiani con le immagini di un taxi e di una volante della Polizia sulla pista dell’Olimpico, una delle domeniche più bestiali del pallone iniziò con una visita inaspettata. "Prima della partita – ricorda Ilario Castagner, il 23 marzo 1980 allenatore del Perugiami si avvicinò un ufficiale, non ricordo se di Polizia o Guardia di Finanza, e mi comunicò che al termine dell'incontro avrebbe dovuto parlare con alcuni dei miei giocatori". A parlare è lo stesso mister, intervistato da 'La Stampa':

Dopo quell’avvertimento negli spogliatoi, cosa successe in campo in quel Roma-Perugia 4-0?

Qualcosa cambiò durante la partita: la squadra era stranamente assente e i giocatori sembravano imbambolati. I calciatori della Roma sapevano già che ci sarebbe stato qualche arresto nel Perugia e ce lo fecero sapere. “Mister, gli avversari ci hanno detto che arresteranno un paio di noi a fine partita”, mi riferì la squadra tra il primo e il secondo tempo. E così fu".

Manette per Della Martira e Zecchini, mandato di comparizione per Paolo Rossi (13 gol in campionato): come cambiarono le cose per il Perugia e il suo tecnico?

"In un solo giorno vennero bruciati sei anni di lavoro. Affrontammo la Roma da terzi in classifica, poi ci crollò tutto addosso e ci salvammo solo perché avevamo già messo un bel po’ di fieno in cascina. In estate andai alla Lazio, assolta dalla retrocessione in primo grado. Invece dopo tre giorni di ritiro, quando arrivò la sentenza d’appello, mi ritrovai in B".

Aveva mai sospettato, prima di quella domenica, dei suoi giocatori?

"Nessun sospetto. Purtroppo si scoprì che qualcuno aveva persino preso dei soldi. Paolo Rossi, però, non c’entrava

niente: venne messo in mezzo solo perché era un nome grosso".