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Cassano: “Vorrei fare il ds. Nel calcio di oggi non ci sono più i numeri 10 di un tempo”

Parla 'Fantantonio': "Mi piacerebbe restare nel calcio, sì. E mi piacerebbe farlo in prima linea. Mi piacerebbe contribuire a costruire un progetto, seguendo l’istinto del mio calcio"

Redazione

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Antonio Cassano torna a parlare del suo futuro. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni dell'ex calciatore della Roma rilasciate a 'Il Secolo XIX':

"Mi piacerebbe restare nel calcio, sì. E mi piacerebbe farlo in prima linea, area tecnica, osservatore, come direttore sportivo. Due esempi in Italia per me sono Piero Ausilio dell’Inter che è un top club e Giovanni Rossi del Sassuolo che è un club all’avanguardia… non ho mai fatto il direttore sportivo, non posso sapere se sono bravo o no. Ma mi piacerebbe contribuire a costruire un progetto, seguendo l’istinto del mio calcio. Poi chiaramente dovrò trovare qualcuno che abbia fiducia in me. Se lo farei nella Sampdoria? Assolutamente sì. Ferrero è un presidente molto sveglio come piace a me, che sa muoversi. Romei mi ricorda molto Galliani, competenza calcistica e manageriale”.

Sul calcio di una volta...

Nel 1999 ad esempio, quando io ho esordito tra i professionisti, nella Reggina che lottava per salvarsi c’era gente come Pirlo, Cozza e Baronio. Che cosa è cambiato da allora? C’è un periodo per tutto. A quei tempi il calcio italiano era fatto di tanti numeri 10, Baggio, Totti, Del Piero, io, e tanti bravi difensori. Se Icardi fosse stato all’Inter si sarebbe trovato davanti Ronaldo e Vieri. Secondo voi avrebbe giocato?”.