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Caso Lotito, Lega contro Figc. Petrucci:”Regola da rispettare”

(repubblica.it – F.Bianchi) Giovedì consiglio straordinario della Lega di serie A: i presidenti di serie A si mobilitano contro la norma 22 bis delle Noif che prevede la sospensione dei dirigenti di società in caso di condanna, anche di primo...

Redazione

(repubblica.it – F.Bianchi) Giovedì consiglio straordinario della Lega di serie A: i presidenti di serie A si mobilitano contro la norma 22 bis delle Noif che prevede la sospensione dei dirigenti di società in caso di condanna, anche di primo grado, per frode sportiva (e per altri reati).

Sospensione che decade solamente in caso di assoluzione, e non (pare) prescrizione. I presidenti sono preoccupati: ora tocca a Lotito, Andrea Della Vallei e Mencucci. Ma in futuro, chissà, potrebbe toccare ad altri. Da qui, la decisione di convocare un consiglio d'urgenza cui fa seguito una lettera che ha spedito il presidente Maurizio Beretta, molto rapido in questo caso nel fare presente le incongruenze di una norma che esiste da 18 anni e che in un recente passato qualcuno voleva applicare anche ai casi di rinvio a giudizio, non solo di condanna.

"L'articolo-ha ribadito oggi Beretta-mostra incongruenze e contraddizioni: ci vuole una riflessione. Non si sa infatti cosa succede se c'è la prescrizione, e poi bisogna considerare che il calcio muove grandi interessi economici e quindi ci vogliono condizioni uguali a quelle di altri settori dove gli effetti delle sentenze diventano esecutivi solo in caso di condanna passata in giudicato". Questa la linea della Lega: chiaro se si aspetta il terzo grado di giudizio, con la lentezza della nostra giustizia, passano chissà quanti anni e forse nessuno sarebbe più sospeso.... Per ora, comunque, non si sono mobilitate la Lega di B (sospeso Foti, presidente della Reggina) e quella Dilettanti ("out" l'ex arbitro Massimo

De Santis, ora dirigente del Palestrina). Ma, si sa, Beretta è molto vicino a Claudio Lotito, presidente della Lazio ed ex moralizzatore del calcio italiano. Da qui la "rivolta"dei club di A, che premono nei confronti della Figc per modificare la norma. Abete aveva convocato un consiglio federale per il 30 novembre ma lo ha fatto slittare al 10 dicembre, o giù di lì, perché prima vuole un parere della corte federale sulla posizione del consigliere federale Lotito. "La sospensione-ha ricordato oggi Abete-è automatica ma è in corso un approfondimento. La Figc non è mai stata faziosa, in questo momento servono stile, coerenza e capacità di proporsi". Qualcuno ha scritto che tutte le quattro Leghe sono "compatte" nell'andare all'assalto della Figc, forti del 70% che hanno in consiglio federale.  Ma un dirigente attento, e addentro alle dinamiche del calcio, ci spiega che non "ci sarà nessuna guerra, ma si vuole soltanto verificare la validità di questa norma. Le Leghe si consultano fra loro, non preparano nessun golpe". Tranquillo, quindi Abete. Anche perché è ben spalleggiato da Giovanni Petrucci, presidente del Coni: merita ricordare che l'ultima parola spetta appunto al Coni, in merito alle modifiche interne alle varie Federazioni.

Attenti, quindi, ai colpi di mano. La Lega di A, con un presidente dimissionario, da tempo è nel mirino e anche le rivoluzionarie modifiche della legge 91 (vedi Spy Calcio del 6 novembre), tra cui quella che vuole togliere potere alla giustizia sportiva a vantaggio di quella ordinaria, non raccolgono l'unanime consenso delle altre Leghe. Chissà, forse i lupi ballano da soli. E il n.1 dello sport italiano, Giovanni Petrucci, è stato molto chiaro, oggi a Milano in occasione del Premio Facchetti: "

Il mondo del calcio ha più avvocati che dirigenti e goleador. Non voglio entrare nel merito dei fatti attuali, ma è la Figc che deve fare rispettare le regole. Quando si entra nel mondo del calcio si conoscono le regole. Qualche presidente può pensare che siccome i soldi sono loro e gli investimenti anche, allora si possa decidere: non è così. Il governo ha delegato al Coni e quindi alla Figc le norme, io sono il primo difensore del mondo del calcio e queste regole vanno rispettate. Questo nostro mondo sta lavorando tanto e bene con Abete, ma è troppo pieno di contenziosi e di avvocati che parlano a nome di dirigenti". Petrucci, come si sa, da tempo è in rotta di collisione con Lotito, ma non gli è piaciuto nemmeno l'atteggiamento di Beretta in questi ultimi tempi.