La questione arbitrale è ormai tema centralissimo nel calcio italiano, soprattutto dopo l'ultima giornata che ha fatto registrare parechi episodi dubbi e controversi. Dall'espulsione di Conceicao al rigore per la Juve e quelli di Fiorentina-Milan, fino ovviamente al penalty non assegnato su Baldanzi. Una serie di errori, spiegazioni e versioni contrastanti su cui si è esposto in maniera forte anche Fabio Caressa sul proprio canale YouTube: "Ci avevano detto delle cose e ora stanno facendo altro. Ci avevano detto step-on-foot è sempre fallo, e non importava se fosse volontario o meno. Ora ci dicono che ‘no, deve essere proprio uno step-on-foot’. Che poi vuol dire pestone. Gli arbitri insieme ai commentatori degli arbitri, che ormai sono diventati dei giustificatori (Marelli in diretta su 'Dazn' aveva dato ragione ad arbitro e Var sul rigore non concesso a Baldanzi, ndr). Le parole sono importanti. Ora scopriamo che è step-on-foot ma solo se con il piede e non con la punta, è step-on-foot se non è di un attimo ma di un secondo in più. Non importa che sia involontario ma se guarda la palla è accidentale… Ma se non è volontario è accidentale, non si scappa. Involontario può essere ma non accidentale. Ma se vado sul pallone e lui mi anticipa di un secondo e io lo sfioro, non è accidentale? E parlo del rigore alla Fiorentina, che in Europa al Var non lo vanno mai a vedere". E ancora sulle simulazioni:"C’è gente che si butta dall’inizio dell’anno se li sfiorano, con le mani sulla faccia, quello non è ingannare l’arbitro? Ma se io sto correndo col pallone, peso 20 chili meno di uno che mi sbilancia, allora è simulazione? Accentuare è una cosa, simulare è far finta che sia avvenuto qualcosa. Step-on-foot ma non è step-on-foot, è un tocco minimo ma è un tocco, accentua ma simula. Io guardo il pallone da 40 anni, ma voi pensate di poterci prendere per i fondelli? No, non è così".
Forzaroma.info
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Caressa è una furia con il mondo arbitrale: “Pensate di prenderci per i fondelli”
Il giornalista di 'Sky Sport' se la prende con direttori di gara e i vertici arbitrali che danno versioni e spiegazioni contrastanti: "E poi ci sono i commentatori che sono ormai dei giustificatori"
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