''La squalifica? Fa male perche' non e' stata una situazione chiara. Abbiamo l'amaro in bocca perche' mio figlio Paolo ha un grande cuore. Essere estromesso dalla squadra azzurra, in una fase cosi' delicata del campionato e' molto grave''. E' il disappunto espresso a a Radio Crc da Pasquale Cannavaro, papa' di Paolo Cannavaro, squalificato sei mesi per il suo coinvolgimento nel calcioscommesse. ''Fa male anche perche' le sentenze sono sempre state valevoli a fine campionato e mai a stagione in corso. Se mio figlio e' condannabile, non puo' essere estromesso dal calcio''. Secondo Pasquale Cannavaro ''bisogna interrompere il tema giudiziario della Federazione Italiana Gioco Calcio. E' dall'81 che ci troviamo di fronte, puntualmente, a situazioni anomale, e tra qualche anno ci troveremo nuovamente e parlare di calcioscommesse. Se non cambia qualcosa, ci lamenteremo sempre sulle stesse cose''. Come sta Paolo? ''Mio figlio e' un giocherellone e in questa situazione non puo' stare bene. Contro il Bologna - ricorda il papa' di Paolo Cannavaro - lo vedevo in campo e non lo riconoscevo, ha perso il sorriso. Il torto ricevuto e' troppo grande, e' un'infamia che hanno fatto a Cannavaro, Grava e al Napoli. Se mio figlio avra' torto, accettera' la pena ma a queste condizioni non e' giusto''.
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Calcioscommesse, papà Cannavaro: “Fatta un’infamia a mio figlio”
”La squalifica? Fa male perche’ non e’ stata una situazione chiara. Abbiamo l’amaro in bocca perche’ mio figlio Paolo ha un grande cuore.
Ansa
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