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Calcioscommesse, Doni: “L’ho fatto solo per l’Atalanta”

L’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, nel suo interrogatorio di garanzia ha dichiarato di aver «aderito» all’iniziativa illecita delle scommesse «solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di...

Redazione

L'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, nel suo interrogatorio di garanzia ha dichiarato di aver «aderito» all'iniziativa illecita delle scommesse «solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di poterla portare all'obiettivo di quella stagione».

Doni, nel corso dell'atto istruttorio, ha detto di essere stato avvicinato per truccare la gara Ascoli-Atalanta dello scorso campionato, ma di non avere voluto incontrare l'ascolano Micolucci, e ha aggiunto di non avere avuto la sensazione di una particolare arrendevolezza da parte dell'Ascoli nel corso della partita durante la quale, tra l'altro, era in panchina. Il calciatore ha confermato, di fatto, la manipolazione di Atalanta-Piacenza, e ha precisato: «io non avuto alcuna parte in guadagno o vicende simili attinenti a scommesse su questo risultato»

Anche il legale del calciatore ha rilasciato dichiarazioni di tipo analogo: «Dal punto di vista umano credo che tutto sia partito dalla retrocessione della squadra in B e dal desiderio di riportarla su. Gli si è paventata la possibIlità di ottenere risultati facili. Poi indubbiamente delle scommesse ci sono state. Ma sotto il profilo umano, ha specificato che mai nella vita si sarebbe sognato di vendere una partita contro la sua squadra». Così Salvatore Pino, legale di Cristiano Doni, parlando a Radio Sportiva della posizione dell'ex capitano dell'Atalanta e del suo coinvolgimento nell'indagine della procura di Cremona sul calcioscommesse. «Nonostante fosse il personaggio più noto, credo avesse un ruolo marginale», dice l'avvocato di Doni. «Ha avuto contatti con Santoni che credo fosse a sua volta in contatto con Buffone, poi se alle spalle di Santoni ci fossero gli altri soggetti indagati nella prima tornata non lo so dire».