news calcio

Calcioscommesse, da ultrà minacce ad atleti: “Dovete perdere”. Gillet: “Dissi no alle loro minacce”

Una volta conseguita sul campo la matematica retrocessione in serie B del Bari, «alcune frange degli stessi ultrà del tifo barese» avvicinarono i calciatori ed imposero loro «di perdere le successive partite di campionato in modo da consentire...

Redazione

Una volta conseguita sul campo la matematica retrocessione in serie B del Bari, «alcune frange degli stessi ultrà del tifo barese» avvicinarono i calciatori ed imposero loro «di perdere le successive partite di campionato in modo da consentire ai tifosi di lucrare anch'essi vincite in denaro, puntando sulla sconfitta dei propri ex beniamini».

 

Lo scrive il gip di Bari nel provvedimento di arresto notificato stamani anche ad Andrea Masiello.«Tanto accadeva - annota il giudice - in un clima di intuibile tensione che sarebbe degenerato in aperta contestazione dei calciatori da parte della tifoseria organizzata in prossimità del successivo derby Bari-Lecce». Di questo parla nell'interrogatorio del 27 dicembre 2012 l'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena. Rossi ha detto agli investigatori che «poco prima della partita Cesena-Bari del 17 aprile 2012, alcuni capi ultrà avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari». «Nonostante le nemmeno tanto velate minacce - rileva il gip - i giocatori tuttavia avevano deciso - a dire di Marco Rossi - di non aderire alle richieste dei tifosi».

L'allora capitano del Bari, il portiere Jean Francois Gillet, ora al Bologna, respinse le minacce degli ultrà che avevano chiesto ai biancorossi di perdere alcune partite dello scorso campionato per far soldi con le scommesse. Lo dice a verbale lo stesso Gillet facendo i nomi di tre capi ultrà. È quanto emerge dagli atti giudiziari.

L'ex portiere del Bari, il 7 febbraio scorso, ha detto durante un'audizione in qualità di testimone, di aver ricevuto - scrive il gip di Bari - «intimazioni» da alcuni «esponenti di vertice degli ultrà» - riconosciuti in foto dall'ex capitano biancorosso per Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese - solo per l'incontro Cesena-Bari: gli ultrà nella circostanza intimavano ai calciatori di perdere la successiva partita, ma il portiere dichiarava di essersi rifiutato di accettare. Dice Gillet a verbale, riferendo le parole degli ultrà: "Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c'è stato niente da dire, così". "Noi - dice Gillet - abbiamo detto: No, non esiste". E loro hanno risposto: "Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere, tu vivi a Bari, non si sa mai". Io ho detto: "Non esiste". "È sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite",conclude il giudice.

(Ansa)