(Ansa) - Dopo aver raggiunto la quota record di 35 arresti e di oltre 100 indagati, l'inchiesta di Cremona, che si intreccia strettamente con quella di Bari che ha visto oggi l'arresto del terzino dell'Atalanta Andrea Masiello
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Calcioscommesse, a Cremona si lavora anche su fronte Lazio
(Ansa) – Dopo aver raggiunto la quota record di 35 arresti e di oltre 100 indagati, l’inchiesta di Cremona, che si intreccia strettamente con quella di Bari che ha visto oggi l’arresto del terzino dell’Atalanta Andrea Masiello
(episodi diversi ma molti indagati in comune) potrebbe arricchirsi, anche se non in tempi brevissimi, di altri sviluppi. L'attenzione degli agenti della Squadra mobile della citta' lombarda e dello Sco (Servizio centrale operativo) da qualche tempo si concentra anche su due partite della Lazio del campionato 2010-2011: Lecce-Lazio (finita 2 a 4) e Lazio-Genoa (4 a 2). A parlarne per la prima volta fu il 'pentito' Carlo Gervasoni, ex Piacenza, nel suo interrogatorio dopo l'arresto del 27 dicembre scorso.
Gervasoni ne ha riparlato, e sembra ancor piu' nel dettaglio, il 12 marzo scorso, quando e' nuovamente comparso davanti al procuratore Roberto Di Martino in un interrogatorio il cui contenuto e' stato secretato. Nel frattempo, e' giunta agli inquirenti cremonesi la rogatoria ungherese con la trascrizione dell'interrogatorio di Gabro Horvat, calciatore magiaro gia' arrestato in Ungheria per vicende simili. E' infatti Hrovat a parlare in particolare di Lecce-Lazio come di una partita combinata. E cosi' gli investigatori, con l'analisi del traffico telefonico delle persone chiamate in causa, accertamenti bancari e altre indagini tecniche, sembrano aver trovato delle conferme di massima al racconto dei protagonisti.
Dati che potrebbero portare a una significativa svolta, e sarebbe la terza, dell'inchiesta. Sviluppi all'indagine potrebbero giungere anche in seguito al prossimo arrivo in Italia di altri due presunti componenti del gruppo degli scommettitori degli 'Zingari' colpiti da ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta cremonese. Si tratta di Admir Suljic e Dino Lalic, sloveni, tuttora latitanti.
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