Ha dovuto attendere due mesi per il via-libera della Football League, ma nel giorno del suo insediamento a capo del Leeds Massimo Cellino ha scoperto che i suoi nuovi uffici erano infestati di cimici e microspie. Il peggior benvenuto possibile, che Cellino ha immediatamente segnalato alla polizia locale. E' ancora troppo presto per sapere chi le abbia installate e perche', dal momento che il patron del Cagliari, con il suo takeover, si e' attirato le antipatie di diversi personaggi vicini alla precedente proprieta'.
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Calcio: Spy-story Leeds, cimici negli uffici di Cellino
Ha dovuto attendere due mesi per il via-libera della Football League, ma nel giorno del suo insediamento a
A cominciare dall'ormai ex direttore generale David Haigh, che si e' subito dimesso non appena la polizia ha rilevato gli apparecchi elettronici. E dire che era stato lo stesso Haihg, lo scorso gennaio, a presentare Cellino ai vecchi azionisti di maggioranza (GFH). La trattativa tra le parti si era conclusa in tempi relativamente brevi, con l'acquisto da parte dell'industriale del riso del 75% del club per una cifra che si aggira sui 40 milioni di euro. La ratifica del passaggio di proprieta' era pero' stata frenata dalla Football League, che in prima istanza aveva negato l’idoneita' a Cellino. La settimana scorsa, grazie alla vittoria in appello, Cellino ha infine ottenuto il via-libera, consentendogli martedi' di presenziare al primo consiglio direttivo. Giusto poche ore piu' tardi, ecco la scoperta della cimici: una spy-story che dovra' essere risolta dagli inquirenti. "Sono un proprietario insolito, con me vi divertirete", si era presentato con queste parole Cellino nella sua prima intervista con la stampa inglese. Ed e' stato di parola. Domani il Leeds affronta il Blackpool, osservato speciale il manager Brian McDermott, che Cellino aveva gia' esonerato salvo poi rimetterlo al suo posto 24 ore dopo: "Voglio dargli un'altra occasione. Mi piace, e' un bravo ragazzo". Nonostante i 36 esoneri in 22 anni col Cagliari, McDermott e' costretto a credere al suo nuovo presidente.
(ANSA)
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