Il calcio in Spagna prova a ripartire. Il premier Pedro Sanchez, infatti, ha annunciato che dal 4 maggio per gli sportivi professionisti sarà possibile allenarsi individualmente. Si tratta di un provvedimento che fa parte di un piano articolato in quattro fasi di ripresa (a partire dalla fase 0): nella fase 1 saranno aperti i centri sportivi attrezzati e l'allenamento si alzerà a un livello 'medio', sempre rispettando la distanza di un metro. Ogni circa due settimane scatterà lo 'step' successivo, dunque dal 18 maggio ci sarebbe il ritorno agli allenamenti collettivi.
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Calcio, in Spagna allenamenti individuali dal 4 maggio. Tebas: “Non è più pericoloso di un peschereccio”
Il governo spagnolo ha annunciato un provvedimento che struttura la ripartenza in quattro fasi e i calciatori che potranno allenarsi singolarmente anche prima del 18 maggio
Il presidente della Liga Javier Tebas, come riporta l'Ansa, ha poi spiegato: “Non capisco perché ci sarebbero più pericoli nel giocare a calcio a porte chiuse, con tutte le misure di precauzione, rispetto al lavoro in una catena di montaggio o nello stare su un peschereccio in alto mare. Se alcuni settori dell'economia non avranno la possibilità di ripartire, rischieranno di scomparire e questo potrebbe riguardare anche il calcio professionistico. In altri Paesi le squadre sono pronte ad allenarsi ed è questo l’esempio da seguire. In Spagna il calcio è un fattore economico trainante che abbiamo bisogno di riattivare come molti altri: continuiamo a lavorare affinché la Liga riparta seguendo tutte le raccomandazioni sanitarie”. Il provvedimento adottato oggi dal governo spagnolo fa discutere in Italia, soprattutto per il fatto che l'ultimo decreto non ha dato il via libera ai calciatori per gli allenamenti individuali, scatenando le reazioni dei club.
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