Individuare una governance più snella con organismi decisionali ristretti e più funzionali e, solo in un secondo momento, scegliere il successore di Maurizio Beretta alla guida della Lega di serie A:
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Calcio, in Lega si cerca svolta, assemblea su dimissioni Beretta
Individuare una governance più snella con organismi decisionali ristretti e più funzionali e, solo in un secondo momento, scegliere il successore di Maurizio Beretta alla guida della Lega di serie A:
questo l'orientamento di gran parte dei presidenti alla vigilia dell'assemblea di Lega, attesa anche perchè a sei giorni dall'infuocata sfida di sabato si incontreranno l'ad del Milan Adriano Galliani e il presidente della Juventus Andra Agnelli, che ha telefonato ieri al dirigente rossonero ponendo le basi per il disgelo fra le due società. In testa all'ordine del giorno c'è la richiesta di otto club (Inter, Bologna, Cagliari, Cesena, Lecce, Novara, Palermo e Siena) di porre in discussione «la formalizzazione delle dimissioni» del presidente Beretta, peraltro dimissionario da tempo, da quando ha accettato un incarico in Unicredit. A seguire, in base all'esito del primo punto, è prevista la discussione sulla «elezione del presidente della Lega». Ma, secondo le previsioni della vigilia, domani non ci saranno votazioni, nè elezioni. «Non mi risulta ci sia un sostituto condiviso e non possiamo lasciare un posto vacante», ha spiegato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: «Cominciamo a dire che cosa dovrà essere e fare la Lega di oggi e di domani: facciamo una lista di problemi, diamoci un tempo, incarichiamo una società specializzata in ricerca di personale, stabiliamo il budget e scatti la ricerca. Quando troveremo la persona condivisa da tutti, Beretta si farà da parte. Forse ci vogliono due figure: una per l'Italia, l'altra per il mondo». L'idea diffusa è restituire centralità al Consiglio di Lega, composto da otto società, in rappresentanza di grandi, medie e piccole. Come avveniva prima di Calciopoli e della separazione fra Lega di A e B, quella diventerebbe la sede per elaborare le delibere, da sottoporre per l'approvazione all'assemblea, che è composta dai rappresentanti di tutti i club e negli ultimi anni si è praticamente paralizzata quando si è trattato di discutere di ricavi e ripartizione di risorse economiche. Secondo le stime di alcuni presidenti servirà almeno un mese per delineare la nuova governance, poi si prenderanno in considerazione i candidati per il ruolo di presidente e direttore generale. (ANSA)
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