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Brasile, Dunga: “Troppi pianti ai Mondiali. Lo psicologo? Non serve”

Il neo Ct rinnova la sua fama di 'duro' e critica apertamente il 'pianto facile' dei giocatori della Seleçao durante i Mondiali giocati in casa.

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"Gli uomini non piangono". Carlos Dunga rinnova la sua fama di 'duro' e critica apertamente il 'pianto facile' dei giocatori della Seleçao durante i Mondiali, tanto che Luiz Felipe Scolari, suo predecessore, ha dovuto fare ricorso a una psicologa per tranquillizzare gli animi di Thiago Silva e compagni. "Quelle scene di pianto come nella partita contro il Cile stonano nel mondo del calcio - afferma il neo ct della Seleçao in un'intervista al settimanale 'Veja' -. Noi siamo sessisti, abbiamo l'idea che l'uomo non piange, pero' dobbiamo saper rispettare tutti. Lo psicologo non so se sia una soluzione. Non ho nulla contro, ma difficilmente un giocatore si apre in cinque minuti. La prima cosa che pensa e': 'E se racconta tutto all'allenatore?'".

Quanto al gran rifiuto del capitano, Thiago Silva, a calciare il rigore contro il Cile, Dunga dice che "la situazione e' molto complessa. Ha pensato: 'se sbaglio, non posso piu' mettere piede in Brasile'. Perlomeno e' stato onesto e ha avuto il coraggio di dire che non era preparato".

Altra tirata d'orecchie a quelli che sono ora i suoi giocatori per il comportamento prima della partita con la Germania: troppa preoccupazione per l'assenza di Neymar:"Non mi e' piaciuto. Il messaggio trasmesso e' stato 'abbiamo perso un guerriero'. Pero' se andiamo in guerra - sottolinea Dunga - non possiamo fermarci a piangere le perdite. Dobbiamo dare forza al soldato che entra al suo posto".

E sulle polemiche relative al suo ritorno alla Seleçao, Dunga scherza: "Non vedo per le strade questo rifiuto nei miei confronti che si evince dai sondaggi. Su dieci intervistati, dieci sono contro di me. Nemmeno Giuda aveva cosi' tanta gente contro...Dicevano che era il turno di Tite. Dicono sempre che sia il turno di qualcun altro. Ma ora tocca a me".