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Bergamo, tifo sotto inchiesta. E Conte ai piedi dei violenti

(repubblica.it – F. Bianchi) – Tre anni per chiudere un’inchiesta ma alla fine Stefano Palazzi, il superprocuratore Figc, ce l’ha fatta: è stato deferito infatti ieri Cristiano Doni (peraltro già supersqualificato) per...

Redazione

(repubblica.it - F. Bianchi) - Tre anni per chiudere un'inchiesta ma alla fine Stefano Palazzi, il superprocuratore Figc, ce l'ha fatta: è stato deferito infatti ieri Cristiano Doni (peraltro già supersqualificato) per essere stato in visita agli ultrà arrestati dell'Atalanta con alcuni compagni (Bellini, Acquafresca, Tiribocchi), le cui posizioni saranno adesso approfondite visto che tre anni di indagine non sono bastati. I fatti risalgono alle fine del 2009. Ma adesso la procura federale speriamo che acquisisca anche gli atti della chiusura dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Bergamo sulle frequentazioni più che "ambigue" di tecnici, dirigenti e calciatori con elementi della tifoseria dell'Atalanta colpiti da Daspo e da denunce varie. In tutto sono indagate 147 persone e dalle carte emergono fatti inquietanti. La dimostrazione che almeno in alcune città (fra queste, come si è visto, anche Genova) certi rapporti proibiti non vengono mai meno.

A Bergamo c'era una consuetudine ormai consolidata di amicizie pericolose con elementi come il "Bocia", Claudio Galimberti, che da anni non può andare allo stadio, perché colpito da numerosi provvedimenti, ma che dettava (o detta ancora...) legge. Anche ultimamente l'ultrà pluridaspato è stato visto sul palco ad una festa dell'Atalanta, dove era presente anche la dirigenza, Percassi compreso. In passato molti calciatori (vedi appunto Doni e c.) e allenatori si erano prostrati ai suoi piedi: fra questi anche Antonio Conte, allenatore per un breve periodo dell'Atalanta prima di andare a Siena, e che aveva mandato (1 febbraio 2010) un sms di solidarierà al Galimberti, attaccando "i suoi calciatori che non lo avevano aiutato e la società che non lo aveva mai tutelato". Anche Andrea Agostinelli si era prostrato ai piedi del "Bocia": "forza Claudio, raduna gli uomini e si va a lottare con onore e dignità". Frase inquietante, o no? Gli inquirenti parlano infatti di "strane commistioni con l'ambiente società e calcistico".

Gli stessi tifosi si battevano per costringere l'ex presidente Ruggeri a vendere a favore di Percassi, operazione poi riuscita. All'estero i tifosi fanno i tifosi e basta. Bisogna spezzare quel filo che unisce certi violenti con calciatori-allenatori-dirigenti. Cosa che tra l'altro, è proibita dai regolamenti della Figc. Così come va spezzato quel muro di omertà che emerge sempre più nelle inchieste del calcioscommesse. Tanti sono stati squalificati per omessa denuncia, troppi hanno girato la testa da un'altra parte per non vedere. Conte ha pagato per i fatti di Siena (ed è ancora indagato a Cremona) mentre è stato interrogato come "persona informata", e forse lo sarà di nuovo, per il periodo che allenava il Bari. Dove, merita ricordarlo, succedeva di tutto nello spogliatoio e in ritiro. Con brutti ceffi e calciatori che mettevano i soldi delle scommesse nelle scatola delle scarpe. Sicuramente Conte è un ottimo allenatore (e l'ha dimostrato anche lo scorso anno alla Juve), ma è sfortunato o poco attento a quello che succede (succedeva) nel suo spogliatoio. Intanto, il tecnico juventino litiga di nuovo con Cassano. Il fantasista dell'Inter gli ha replicato: "E' stato squalificato, il quaquaraquà sarà lui. Se parla di moralità è la fine del mondo". Controreplica di Conte, la cui squalifica di quattro mesi scade a dicembre: "Parla proprio lui, non sa cos'è il rispetto delle regole". Un consiglio: la facciano finita entrambi. Domani per fortuna si gioca.  [...]