"Il nostro anno e' stato impegnativo e difficile. Non vorrei dire che e' andato tutto bene, ma sono sicuro che abbiamo dato il massimo". L'arbitro internazionale Nicola Rizzoli traccia un bilancio tutto sommato positivo del 2012 visto dal punto di vista delle giacchette nere. "Siamo passati per un Europeo che, con la novita' dell'arbitro addizionale, ha cambiato il nostro modo di arbitrare. Ci siamo resi disponibili per organizzare una cosa molto complicata", sottolinea Rizzoli ai microfoni di Sky.
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Arbitri, Rizzoli: “Anno difficile, ma i nostri hanno dato il massimo”
“Il nostro anno e’ stato impegnativo e difficile. Non vorrei dire che e’ andato tutto bene, ma sono sicuro che abbiamo dato il massimo”. L’arbitro internazionale Nicola Rizzoli traccia un bilancio tutto sommato positivo
Il giudice d'area, adottato anche in serie A, non cambia le gerarchie in campo. A tal proposito Rizzoli ricorda che "l'arbitro e' ancora quello che decide e non puo' essere vincolato in alcuna maniera all'arbitro di porta. E' un ruolo che non entra in conflitto, e' solo di supporto. Va a coprire una zona di campo che prima era difficile coprire. Serve ad avere un maggiore controllo, ma non puo' intervenire in maniera specifica per far cambiare la decisione del direttore di gara. Il suo compito principale e' il gol fantasma o qualche altra situazione nella sua zona territoriale".
Rizzoli non si sottrae da un esempio concreto, quello del gol annullato per fuorigioco al Catania contro la Juve in un match dove l'esperto direttore di gara di Mirandola era impiegato come giudice di porta. "Sarebbe pazzesco pensare che l'arbitro addizionale possa intervenire sul fuorigioco. Ad ogni modo mi dispiace soprattutto per il Catania e i suoi tifosi, purtroppo e' stata presa una decisione sbagliata anche se molto difficile".
"Non dico che avere un giudice di porta di esperienza non possa influire in qualche decisione, ma non deve esserci uno scavalcamento di ruoli o personalita'. Se si arriva ad arbitrare in serie A vuol dire che si ha l'esperienza necessaria per farlo", sottolinea ancora Rizzoli, prima di soffermarsi su alcune note criticita' del calcio italiano. Le polemiche arbitrali, ad esempio, non mancano mai. "All'estero -osserva- e' completamente diverso, c'e' un rispetto maggiore per le decisioni arbitrali e un approccio diverso alla partita. Voglio sottolineare che non dipende solo dall'arbitro quanto si fischia e se la partita e' corretta o meno. All'estero le partite le decidono i giocatori, la loro correttezza e il rispetto per le decisioni dell'arbitro. E questa cosa e' molto bella". Gli arbitri non hanno ancora un vero e proprio diritto alla parola, ma sotto la presidenza di Marcello Nicchi c'e' stata una maggiore apertura da parte dell'Aia. "Parlare nel post-gara? Io lo farei senza problemi. Non siamo ipocriti, non e' che pensiamo di non sbagliare oppure non vediamo i nostri errori. Ieri, ad esempio, io non ho dato un vantaggio che era buono e sono tornato a casa rammaricato", dice alludendo al suo arbitraggio in Sampdoria-Lazio. "Noi diamo una spiegazione molto tecnica ai nostri errori che spesso non viene accettata o compresa. Ma non c'e' niente di male nell'ammettere un errore e spiegarlo, io non avrei nessun problema a farlo". L'augurio per il 2013 e' che "tutti gli arbitri abbiano una stagione serena e possano far divertire i tifosi". (Adnkronos)
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