news calcio

Albertini: “Sciopero? Giocare sarebbe una vittoria per tutti”

La minaccia di sciopero dell’Aic incombe sulla prima di campionato ma giocare nel weekend come da programma “sarebbe una vittoria per tutti, per la Lega, per l’Assocalciatori e per tutto il movimento calcistico”.

Redazione

La minaccia di sciopero dell’Aic incombe sulla prima di campionato ma giocare nel weekend come da programma “sarebbe una vittoria per tutti, per la Lega, per l’Assocalciatori e per tutto il movimento calcistico”.

E’ l’auspicio di Demetrio Albertini, vicepresidente federale che oggi festeggia oggi il suo 40esimo compleanno. “Ieri abbiamo visto tutti i calciatori – dice ai microfoni di Sky Sport 24 – vogliono giocare ma dobbiamo avere delle regole perchè si giochi. Stiamo parlando da un anno ma voglio essere ottimista. Albertini ricorda che l’accordo sul nuovo contratto collettivo “era stato trovato su sei punti e successivamente alla firma si sarebbe discusso il settimo con la mediazione del presidente Abete. La Lega di A ha però richiesto di discutere il settimo punto prima della firma e Abete è voluto andare incontro alla Lega, anche andando contro il parere di qualcuno all’interno dell’Aic. Ora la vittoria è alla portata di tutti e cioè la firma dell’accordo collettivo”. Sul contratto c’è però chi ha da ridire, vedi l’uscita di ieri di De Laurentiis. “Ognuno è libero di dire la sua ma poi c’è la condivisione – commenta Albertini – Lui è uno dei 20 presidenti in Lega e nel momento in cui c’è una delegazione che ha portato avanti un certo tipo di accordo se qualcuno è scontento ne deve parlare con i suoi colleghi”. Su una cosa però Albertini è d’accordo col produttore: la necessità di puntare sui giovani. “Nel nostro campionato ci sono tanti giocatori di età avanzata, alcuni dei quali sono campioni del mondo e che dimostrano di essere ancora forti – aggiunge – ma bisognerebbe puntare di più sui giovani. Da noi si pensa molto al mercato e non alla costruzione dei giovani”. Prendere a modello la "Cantera" blaugrana per la ’scugnizzeria’ del Napoli è una bella idea che però va applicata “non con la mediaticità ma con impegno e lavoro sul campo – avverte Albertini – Il Barcellona ha uno stile di gioco, una filosofia che parte dai ragazzini. Per fare un esempio, hanno un centro sportivo meraviglioso dove hanno vietato l’ingresso ai genitori. Occorre un lavoro lungo per ricreare o copiare quello che sta facendo da anni il Barca”. (repubblica.it)