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Aic, Tommasi succede a Campana

Un applauso all’ora di pranzo in una saletta di un albergo milanese ha sancito la svolta dell’Assocalciatori. È Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e della Nazionale, il successore dell’avvocato Sergio Campana, che...

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Un applauso all'ora di pranzo in una saletta di un albergo milanese ha sancito la svolta dell'Assocalciatori. È Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e della Nazionale, il successore dell'avvocato Sergio Campana, che dopo 43 anni lascia la guida del sindacato da lui fondato ma resterà in veste di presidente onorario.

Il direttivo (composto fra gli altri da Cordoba, Donadel, Agazzi, De Sanctis e Brighi) ha preferito con ampia maggioranza Tommasi all'avvocato Leo Grosso. «Io ho presentato un programma molto articolato per il rinnovamento dell'Aic, sposato da tutti, Tommasi ha solo parlato di una serie di principi», nota lo storico braccio destro di Campana, che accetta la sconfitta («È la democrazia, ne gioverà il mio studio legale...») ma rinuncia alla carica di vice presidente operativo e quindi, dopo aver seguito passo dopo passo la trattativa, non parteciperà alla firma dell'accordo collettivo con la Lega di serie A.

La Lega è alle prese con seri dissidi al proprio interno, quindi è tutt'altro che scontato che si presenti fra mercoledì e giovedì a Roma per chiudere l'accordo. Una fumata nera creerebbe la prima grana per Tommasi e subbuglio fra i giocatori, che non vogliono affrontare il mercato estivo con i cosiddetti contratti liberi. Altrimenti sarà l'ultimo atto formale di Campana, prima dell'assemblea di lunedì prossimo che a Milano ufficializzerà il passaggio di consegne. «Credo che servisse una svolta in questo senso - il parere del fondatore dell'Aic - I consiglieri hanno votato per Tommasi, che è una figura assolutamente rappresentante dei calciatori: Damiano è uno di loro».

Lascia un avvocato di 77 anni, arriva un ex centrocampista di 37, con una carriera che spazia dalle giovanili alla Roma dello scudetto, passando per la Nazionale, i campionati inglese, spagnolo e cinese, e si conclude con i dilettanti del Sant'Anna. «Ci tenevo a passare da consigliere a presidente dell'Aic, è una grande responsabilità», ammette Tommasi. «È un passo importante, per la prima volta il sindacato sarà guidato da un ex calciatore», aggiunge.

Programma o non programma, all'interno dell'associazione ci si attende da lui una svolta in senso manageriale, con più attenzione a marketing, comunicazione, soprattutto per rimettere al centro i giocatori. Con il tono pacato che lo distingue, Tommasi spiega quali saranno le priorità del suo mandato: «La sfida più complicata riguarda il fondo di garanzia a favore dei giocatori delle squadre più piccole, a partire dalla Lega Pro, per non lasciarle senza emolumenti in caso di fallimento». L'altra «prerogativa», dopo la nascita di una nuova sigla (Associazione nazionale calciatori), «è mantenere unito il sindacato». Con la nuova carica arriverà per Tommasi anche la ribalta mediatica. «Spero non diventi la mia attività principale - si augura l'ex mediano poco mondano, che in passato si è distinto per prese di posizione controcorrente -. Di sicuro aumenteranno le mie apparizioni nei centri sportivi, soprattutto in quelli delle squadre che avranno bisogno del sindacato».