Dopo lo scandalo del Calcioscommesse e quello legato all'evasione fiscale che gia' serpeggia, parlare di etica e identificare il calcio come un modello di vita per i giovani resta difficile. Il tema e' stato comunque al centro del laboratorio organizzato dall'Universita' Luiss di Roma dal titolo 'Palla al centro: l'etica nello sport, in un'ottica di innovazione giovanile'. Un tentativo di respingere al mittente le critiche generalizzate al mondo del calcio. ''Non accettiamo la logica demagogica di chi dice che tutto va male - denuncia il presidente della Figc, Giancarlo Abete - Se parliamo di etica dello sport, bisogna avere una dimensione globale dello sport e anche del mondo del calcio. Quando parliamo di calcio pero', parliamo di una dimensione che interessa un milione e mezzo di tesserati, una realta' di 700mila partite ogni anno e di 71mila squadre''.
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Abete: “Etica da difendere, ma basta con la demagogia”
Dopo lo scandalo del Calcioscommesse e quello legato all’evasione fiscale che gia’ serpeggia, parlare di etica e identificare il calcio come un modello di vita per i giovani resta difficile.
''E' un business cresciuto molto in questi anni che significa rischi ma anche opportunita'. I rischi sono fisiologici e, come il calcioscommesse, strutturali. Le ultime vicende pero' si riverberano su tutta l'immagine del calcio - riconosce Abete - l'obiettivo della Figc e' essere attenti'' e che ''la necessita' di dare un maggiore valore alla dimensione etica e' un'area di confronto e una sfida che precede quella che c'e' in campo''.
Si', perche', il giro di affari che orbita attorno al campionato italiano fa gola a parecchi. ''La Serie A ricava un miliardo e 600mila euro, un circo che mobilita 10 milioni di persone: 9,5 lo seguono in tv, altri allo stadio. E' un fenomeno di coinvolgimento con pochissimi equivalenti - dice il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta -. Con un sistema cosi' vasto non essere etici e' difficile. Ci sono tutte le condizioni per essere credibili eticamente. Bisogna avere fiducia: laddove ci sono stati comportamenti scorretti sono stati sanzionati''.
''Il comportamento dei dirigenti e' piu' importante di fiumi di inchiostro. Conta l'esempio'', rileva invece Andrea Abodi, presidente della Lega di B. ''La Serie B incassa un centesimo di quello che incassa la Serie A, ma il livello di attenzione e' massimo. Occorre fare sistema. Finora, infatti, siamo stati vittime della verticalita'''. (ANSA).
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