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Abete e Prandelli contro la mafia “Azzurri sui campi confiscati”

Portare la Nazionale a giocare sul campo confiscato alla mafia. Questa la nuova sfida lanciata dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, e dal ct azzurro Cesare Prandelli.

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Portare la Nazionale a giocare sul campo confiscato alla mafia.Questa la nuova sfida lanciata dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, e dal ct azzurro Cesare Prandelli.

Sette anni fa l'impianto in questione è stato confiscato alla 'ndrangheta, ma non è stato mai possibile giocare a causa delle pressioni subite dall'organizzazione mafiosa. L'idea è stata proposta dal presidente di Libera, Don Ciotti, nel corso della consegna a Cesare Prandelli del Premio Bearzot organizzato dalle Acli: "Quel campo in Calabria è stato tolto alla 'ndrangheta sette anni fa. Quando i nostri ragazzi lo hanno visto per la prima volta sono letteralmente inmpazziti di gioia. Ma poi, per sette lunghi anni, l'organizzazione mafiosa, con le pressioni e le minacce, ha fatto in modo che non vi si giocasse mai. Serve un segnale forte". La risposta di Abete: "Accettiamo le sfide quando sono positive, occorre sempre provare ad affrontarle".

PRANDELLI - Anche il ct della Nazionale appoggia pienamente l'idea di Don ciotti: "Sì, portiamo gli azzurri ad allenarsi sul campo in Calabria confiscato alla mafia. Sono pienamente d'accordo, è un'iniziativa che dà un senso alle cose che facciamo. Egoisticamente mi piacerebbe perché vorrebbe dire che posso avere un campo dove allenare la Nazionale per qualche giorno".