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Zeman scarica De Rossi e Osvaldo: “Pensano a loro e non alla squadra”

(Ansa) – La rivoluzione di Zeman funziona. Non tanto nel gioco, che nel primo tempo dell’incontro con l’Atalanta ha latitato, lasciando per lunghi tratti il pallino in mano agli ospiti, quanto nel risultato.

Redazione

(Ansa)- La rivoluzione di Zeman funziona. Non tanto nel gioco, che nel primo tempo dell'incontro con l'Atalanta ha latitato, lasciando per lunghi tratti il pallino in mano agli ospiti, quanto nel risultato. La Roma torna infatti a vincere all'Olimpico sotto gli occhi del presidente americano James Pallotta, sfatando un tabu' che durava dall'aprile scorso, con le reti di Lamela e Bradley.

Un successo centrato nonostante le esclusioni eccellenti decise dal boemo, che ha confinato in panchina tre senatori come Burdisso, De Rossi e Osvaldo. Soprattutto nei confronti di questi ultimi due, Zeman e' durissimo nel dopo partita. ''Ho gia' detto che possono giocare tutti, dipende dal loro atteggiamento, dalla loro voglia, se ho schierato questa formazione vuol dire che in settimana e' quella che ho giudicato di maggiore garanzia - ha spiegato il boemo - Osvaldo per me e' secondo solo a Totti per talento nella squadra, mentre De Rossi non lo devo certo presentare io, ma questi giocatori importanti mi devono dimostrare che vogliono ancora dare qualcosa''.

''Vorrei vedere giocatori con motivazioni perche' le gerarchie degli anni precedenti io non le riconosco - ha quindi chiarito Zeman - per me non contano, per me conta quello che vedo in allenamento. Vorrei che tutti pensassero alla squadra invece di pensare ai fatti propri''. Un'accusa pesante cui poi Zeman ha dato anche una spiegazione: ''In questa settimana non mi hanno convinto, spero che dalla prossima lo faranno. Dipende da loro, non da me. Non basta chiamarsi in un certo modo per giocare, serve dimostrare la voglia sul campo in settimana, altrimenti io la domenica difficilmente li utilizzo. Burdisso? Vorrei venti giocatori con la sua mentalita' e la sua applicazione. Ora non riesce a rendere al meglio, ma ne vorrei venti cosi'''.