(di Alessio Nardo e Luca Parmigiani) Problemi interni, rapporti tesissimi. Tra Zdenek Zeman e il gruppo non scorre buon sangue, il fatto è ormai accertato. Dal "mourinhano" Luis Enrique, disposto a difendere pubblicamente i suoi ragazzi sempre e comunque, si è passati al boemo, che in tema di stilettate davanti ai microfoni è il numero uno. Senza tornare al primo biennio giallorosso del mister di Praga (polemiche più o meno roventi con Balbo, Aldair e Candela), lo scatto di rabbia di Miralem Pjanic dopo l'inutile gol del 3-2 nel derby è solo l'ultimo episodio che testimonia l'alto livello di tensione esistente tra rosa e staff tecnico.
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Zeman e il gruppo, veleni e frecciatine
(di Alessio Nardo e Luca Parmigiani) Problemi interni, rapporti tesissimi. Tra Zdenek Zeman e il gruppo non scorre buon sangue, il fatto è ormai accertato.
In questi primi mesi di stagione, Zeman ne ha avute quasi per tutti. Partendo da Capitan Francesco Totti, sostituito durante l'amichevole del 14 luglio contro il Gaz Metan Severin: "Perché ho cambiato Totti? - disse in conferenza stampa - Volevo che si scambiasse la posizione con Osvaldo, ma lui mi ha detto che non ce la faceva e quindi l'ho levato. Penso che non ce la faceva nessuno, però qualcuno è durato in campo per tutti i 90' minuti, stringendo i denti come si dovrebbe fare...". Alla vigilia dell'inizio del campionato, nuove pesanti stoccate, rivolte a Stekelenburg ("E' bravo ma si può giocare a calcio anche senza di lui, come fanno tutte le altre squadre del mondo") e ai due giovani fanciulli, Erik Lamela e Nico Lopez ("Se si assomigliano? Sì, nel senso che fin qui hanno capito poco entrambi di ciò che gli chiedo..."). Sino al caso dei casi. Osvaldo e De Rossi in panchina il 7 ottobre contro l'Atalanta. Raggelante il messaggio spedito dal boemo nel post gara: "Valuto in settimana e faccio le mie scelte. Vorrei che alcuni giocatori pensassero più al bene della Roma che ai fatti propri...".
Mai una parola fuori posto verso i "suoi" pupilli: Piris, Tachtsidis, Goicoechea. Scelte a volte dure e impopolari nei confronti dei senatori del gruppo, i già citati De Rossi e Osvaldo, ma anche Burdisso (a lungo in panchina), Castàn (escluso dal match con la Lazio), il buon Simone Perrotta, addirittura non convocato per il ritiro agostano di Irdning e tenuto ai margini della rosa. Sino alla già citata reazione di Pjanic nel derby. Dulcis in fundo, l'episodio riportato oggi da alcuni organi di stampa, riguardo un vivace scontro in allenamento tra Zeman ed un suo giocatore.“Parla più forte, altrimenti non ti sentiamo”, le parole rivolte dal ragazzo al mister con tanto di risate di scherno (in sottofondo) da parte del resto del gruppo. Non c'è feeling, non c'è sintonia. Su questo (ed altri aspetti) dovrebbe vigilare e intervenire la dirigenza, sempre più incerta e titubante.
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