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Zazzaroni: “Mourinho è stranito, ma non molla. Non merita di essere umiliato”

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Le sue parole: "Per me è mortificante affrontare tutto ciò, ma lui ha un coraggio e una determinazione fuori dal comune. L’anno scorso mi disse che era stanco di certe situazioni e in questa stagione nulla è cambiato"
Redazione

Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, ha parlato del futuro di José Mourinho ai microfoni di TvPlay. Queste le sue parole:

Su Mourinho. “Dopo la partita di ieri l’ho sentito e l’ho trovato stranito e spiazzato da una situazione che nessun allenatore di alto livello accetterebbe. Non ha intenzione di mollare nonostante abbia delle offerte in giro, ma lui spera di restare per il rapporto che ha con la squadra e i tifosi ma non si può affrontare una stagione senza mercato, con un allenatore e 60 persone che lavorano nella Roma in scadenza. Per me è mortificante affrontare tutto ciò, ma lui ha un coraggio e una determinazione fuori dal comune. L’anno scorso mi disse che era stanco di certe situazioni e in questa stagione nulla è cambiato, anzi forse è peggiorato. Se tu parli con qualsiasi società ti consiglierebbe di rinnovare con Mourinho per avere un minimo di stabilità. Domenica va a Milano e non sa con chi gioca: Mancini è mezzo rotto, Huijsen è un ragazzino di 18 anni che ieri ha commesso un errore. Sinceramente ieri sera quattro-cinque sono stati inquietanti. Finché lui riesce a dare una spinta motivazionale allora la Roma riesce a recuperare risultati, ma cercare di avere un gioco con una situazione del genere è impossibile, un po’ come succede alla Juventus che non ha giocatori importanti a centrocampo”. 

Sui Friedkin. “La sconfitta della Roma con la Lazio è quella che fa più male rispetto a quella del Milan con l’Atalanta. Quello che non si capisce, da un anno e mezzo a questa parte, è che intenzioni abbiano i Friedkin nei confronti di Mourinho. Far partire un allenatore come lui, sì in scadenza, con queste difficoltà e un non mercato operato da Pinto mi sembra un modo per creare solo ulteriori complicazioni. Ieri la Roma ha dimostrato per l’ennesima volta di giocare di nervi, perché è l’unico modo in cui possono giocare in questo momento. Nessuno sa cosa vogliono fare i Friedkin: non sono presenti allo stadio e il direttore sportivo si è dimesso. Siamo nella nebbia più totale e i risultati vanno a incidere sul clima generale attorno al club”.

Sul mercato della Roma.“La Roma ha fatto un mercato con parametri zero puntando su giocatori come Aouar, Paredes e riuscendo a prendere Lukaku soltanto perché la Juve si era defilata e non c’era nessun altro che voleva prenderlo. Ieri ha giocato Hujisen con Mancini e Kristensen che non è neanche un centrale e con Karsdorp e Zalewski sugli esterni: è una squadra costruita malissimo e mi stupisco che José sia ancora su quella panchina perché uno come lui non merita di essere umiliato con una squadra del genere”.

Sul valore della rosa. “I giallorossi non hanno qualità se non con Dybala, poi Pellegrini da un anno è sparito e Lukaku gioca isolato perché il centrocampo non ha motore. Ma non solo. Gli esterni nel calcio di oggi sono fondamentali e lui ha a disposizione Karsdorp e Celik da una parte, che non giocherebbero neanche in Serie B, Zalewski e quel che resta di Spinazzola dall’altra. Per queste ragioni lui gioca sui nervi e quando i nervi cedono la squadra molla, in più Dybala non dà mai garanzie fisiche. L’anno scorso era terzo in classifica ma quando ha visto che c’era la possibilità di arrivare in finale di Europa League ha abbandonato il campionato perché era consapevole di non riuscire a posizionarsi tra i primi quattro e ha voluto concentrarsi sulla finale”.

 

 

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