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Zaza: “Di Francesco il primo a farmi sentire un calciatore di Serie A, mi ha insegnato tanto”

L'attaccante del Valencia: "Ritorno in Italia? Ora sto bene qui, ma mi piacerebbe in futuro. Europeo? Ho pagato colpe non mie, non permetto a nessuno di farmi passare come il capro espiatorio"

Redazione

Nel funesto spareggio contro la Svezia che ha portato alla mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale, non ha potuto dare il suo apporto alla sua squadra Simone Zaza. L'attaccante del Valencia è stato convocato da Ventura per l'ottimo momento che sta vivendo in Liga, ma un infortunio lo ha tenuto ai box: "Ero nervosissimo perché ero pronto ad aiutare la squadra. Il problema al ginocchio, però, non me lo ha permesso. Se fossi sceso in campo avrei messo a repentaglio sia la squadra che me stesso. È stata una scelta forzata, non riuscivo nemmeno a camminare", le parole dell'ex Juve a Tuttosport.

Zaza guarda al futuro e parla poi dell'episodio che ha visto coinvolto in panchina De Rossi: "Mancano tre anni ai prossimi Europei e bisogna ricostruire tutto da capo. E forse è anche un bene perché si può riformare tutto e fare pulizia. De Rossi? Oggi s'inquadra tutto quello che succede in campo. Questo tipo di cose, tuttavia, possono capitare ovunque. Immagino che Daniele abbia espresso il suo pensiero in quel modo proprio in virtù del buon rapporto con lo staff tecnico. Poi, è normale che ci sia un po' di nervosismo, ci stavamo giocando il Mondiale!"

Sull'Europeo 2016 e il rigore sbagliato: "Ho subito troppo, per colpe non solo mie, a causa di quell'episodio e non permetto più a nessuno di farmi passare come il capro espiatorio". 

Zaza poi parla dei suoi ex allenatori:"Il migliore che ho avuto in carriera? Il primo a farmi sentire giocatore di Serie A è stato Di Francesco (ai tempi del Sassuolo, ndr). Mi ha insegnato tanto sia a livello di calcio giocato che umano. Ritorno in Italia? Sinceramente no. Seguo la serie A e un giorno mi piacerebbe ritornarci. Per il momento sto bene qui".