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Zaniolo, finalmente decisivo nella gara più attesa: funziona la cura Mourinho

Zaniolo, finalmente decisivo nella gara più attesa: funziona la cura Mourinho - immagine 1

Lo Special One lo ha protetto in questo mese difficile parlandoci anche a muso duro quando serviva. Ieri a sorpresa lo ha schierato titolare nella partita più importante

Daniele Aloisi

Roma-Bodo come Roma-Cartagine, la storia si ripete: perse le partite precedenti ma la vittoria è arrivata nella sfida decisiva. Davanti a 62mila tifosi, i giallorossi staccano il pass per la semifinale di Conference League. Mattatore della serata Zaniolo, che finalmente dopo due anni di calvario e una stagione passata al di sotto delle aspettative si regala una notte da re. Pallone portato a casa, diventando il più giovane a segnare una tripletta europea con la maglia della Roma. Bravo Nicolò ma lo è stato altrettanto Josè Mourinho. L’allenatore portoghese lo ha prima lasciato in panchina al derby dopo le brutte partite con Udinese e Vitesse e poi lo ha schierato titolare del 1’ quando nessuno ormai se lo aspettava. Nonostante l’esclusione contro la Lazio e quella parziale contro la Salernitana, il tecnico non ha mai smesso di difenderlo pubblicamente: “Perché non chiedete ad Allegri se non gioca Bernardeschi o Peppino, perché a Inzaghi non chiedete se non gioca Edin? Ci sono delle ossessioni sulla situazione di Zaniolo. Se vuoi sapere qualcosa di più, chiama il suo entourage e spero ti possano dire la verità". Nicolò ha imparato la lezione, adesso il futuro è tutto da scrivere e i tifosi si augurano che sia a tinte giallorosse. Il mese nero è alle spalle, e come canta Ligabue: “Il meglio deve ancora venire”.

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Da Bodo a Bodo: Mourinho ha cambiato la Roma

Mourinho è tra gli allenatori più vincenti della storia del calcio, basta pensare che quella con il Leicester sarà la sua undicesima semifinale europea. La Roma in tutta la sua storia ne ha giocate 8. Una carriera costruita anche con metodi duri ma efficaci. Da Bodo a Bodo, sono passati 6 mesi dalla sconfitta più dolorosa per i giallorossi e il suo sfogo e le sue critiche hanno cambiato radicalmente i suoi giocatori. Da lì in poi chi non lo ha seguito è stato ceduto o messo ai margini e la Roma adesso ha trovato una sua dimensione, sia in Italia che in Europa. Anche Zaniolo ha capito di dover lottare per una maglia da titolare e le varie esclusioni e le parole del tecnico, dure quando serviva, lo hanno aiutato a crescere.

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Da un talento cristallino all’altro, la storia del 22 è simile a quella di Rashford. L’esterno dei Red Devils è stato critica dallo Special One in diverse occasioni ma a distanza di anni ha riconosciuto il suo lavoro e lo ha ringraziato per la sua crescita personale nonostante un rapporto non pacifico: “Sapete cosa? È stata dura, ma tra cinque o sei anni, ci ripenserò e saranno proprio quelli i momenti che mi hanno dato quella forza mentale e che ti rendono un giocatore a tutto tondo. Penso di essere migliorato molto e molto dipende da quei due anni con Jose. Abbiamo avuto alti e bassi. Quando ci ripenso, è stato un periodo difficile, ma mi ha reso un giocatore migliore”.