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Zaniolo e il futuro della Roma: i retroscena della conferenza di Tiago Pinto

Zaniolo e il futuro della Roma: i retroscena della conferenza di Tiago Pinto - immagine 1

Il club giallorosso vuole crescere a prescindere dai calciatori in campo, i rinnovi e le cessioni. con una strategia precisa per la società e per Trigoria: cosa c'è dietro le parole del gm portoghese

Francesco Iucca

La Roma oltre Zaniolo.Le parole di Tiago Pinto sono state un fulmine che ha incendiato l'ambiente romanista e quello juventino in un calciomercato appena chiuso ma già riaperto. Il gm giallorosso è stato brusco, ma decisamente schietto. Inutile fare promesse, anche se una in realtà se l'è lasciata scappare. Tra sette mesi la Roma sarà più forte, a prescindere dai nomi. Pinto ha parlato di orchestra, di strumenti, che però devono trovare la giusta armonia. Oltre Zaniolo. Il che vuol dire che a settembre la Roma sarà cresciuta, ma è un progetto che farà il suo cammino, con o senza quello che attualmente è il diamante più prezioso di Trigoria. Se poi Nicolò resterà giallorosso, saranno sicuramente tutti più contenti. Ci sono delle tappe da rispettare, molte, ma il processo è già iniziato. E passa per un consolidamento in primis societario ed economico.

Zaniolo e il futuro della Roma: i retroscena della conferenza di Tiago Pinto- immagine 2

Rinnovi bloccati, cessioni 'studiate' e crescita societaria: così la Roma vuole crescere

Anche per questo i Friedkin per il momento hanno bloccato le questioni legate ai tanti rinnovi, una linea evidenziata dallo stesso Pinto ieri in conferenza. Non è una decisione meramente economica, ma legata al rendimento dei prossimi mesi in campo: "È il momento del collettivo e di pensare ai risultati della squadra, non alle cose individuali. Per quelle ci sarà tempo". L'eventuale qualificazione in Champions League stabilirà inevitabilmente molto nel processo di crescita e nelle mosse immediate del club, ma anche in caso di una classifica dal quinto posto in giù la Roma continuerà a fare il suo percorso. Anche con una nuova immissione di denaro da parte dei Friedkin, che in questo anno e mezzo hanno già investito circa mezzo miliardo di euro, 20-25 milioni al mese di media. La cessione di qualche big per fare cassa e rivoluzionare la rosa in modo che il direttore d'orchestra Mourinho abbia gli strumenti più adatti a lui è una ipotesi."Sono felice che nelle ultime tre sessioni i migliori siano rimasti", ha sottolineato Pinto quasi come una medaglia al petto. I big potranno partire, ma dovrà comunque trasformarsi in un mezzo per essere più forti.

E il club giallorosso intende crescere anche dall'interno, fare "le cose giuste per unire l'aspetto tecnico e quello finanziario". In questa direzione vanno anche le modifiche al centro sportivo di Trigoria e alla sua organizzazione. Pinto e i Friedkin hanno messo mano allo scouting, allargando e digitalizzando la rete della Roma, preso di petto la situazione infortuni tra rivoluzione nel settore sanitario e la sistemazione dei campi. E qualche effetto positivo, ricordando il passato, si è già cominciato a palesare. Sul mercato qualche sbavatura c'è stata, il tanto discusso algoritmo dovrà diventare definitivamente uno strumento a servizio della Roma, cercando appunto di limitare al minimo gli errori (vedi Reynolds). La linea è tracciata, un primo termine di "due-tre mesi" lo ha già dato lo stesso Pinto. Si continueranno ad aggiungere nuovi strumenti, anche nell'approccio al 'mondo esterno'. Segnale importante è stata l'introduzione della figura dell'ex arbitro Calvarese. La Roma vuole capire certe decisioni, magari riuscire a digerirle per andare avanti evitando polemiche o 'scenate' come si sono viste in queste stagione. I Friedkin non hanno ancora trovato la sinfonia giusta, ma hanno scelto Mourinho e Pinto per scrivere lo spartito della Roma e trovare gli strumenti giusti per suonarla. Con l'obiettivo di stonare il meno possibile. E poco importa chi sarà il primo violino.